Spazio, rilevati segnali: questa volta potrebbe esserci qualcosa di diverso

Spazio e la rilevazione di segnali interessanti e anomali: andiamo a capire perché potrebbero essere di origine aliena

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Radiotelescopi-Facebook-OrizzontEnergia.it

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Lo spazio e tutti i suoi misteri hanno da sempre affascinato gli uomini da molti punti di vista. Scienziati, filosofi e astronomi si sono avvicendati per dare risposte su molti quesiti che l’umanità si è da sempre posta. Uno su tutti è se siamo realmente gli unici e soli nell’universo. Resta una domanda più che lecita, ma di difficile se non impossibile risposta.

Il progresso scientifico realizza periodicamente nuove strumentazioni spaziali di osservazione e rilevazione all’avanguardia. L’intento è proprio quello di scandagliare il cosmo alla continua ricerca di un indizio che possa rispondere alle mille domande relative alla presenza di altre forme di vita, al di là del mondo conosciuto.

Segnali spaziali sbalorditivi

tecno-firme spaziali non terrestri
Segnale spaziale-Facebook-OrizzontEnergia.it

Si studia e si osserva lo spazio da sempre. Alla ricerca di segni, segnali che possano finalmente fornirci indicazioni di altre forme di vita nello spazio. Gli scienziati cercano instancabilmente le cosiddette tecno-firme, cioè firme di tecnologie aliene che potrebbero confermare ciò che per molti è ovvio. L’esistenza di forme di vita extraterrestre tecnologicamente avanzate, in grado cioè di inviare appunto segnali captabili.

E forse ci siamo. Per la prima volta si parla di possibili segnali di origine intelligente. Il dato è inconfutabile, sono stati rilevate ben 8 tecno-firme da un team di scienziati mondiali. Il progetto di osservazione di segnali radio provenienti da ben 820 stelle, ha portato all’incredibile e sbalorditiva scoperta. Ed è stato un algoritmo a differenziare i “rumori” umani da “altri” rilevando 8 segnali considerati molto interessanti.

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I segnali sono stati captati tra i 30 e i 90 anni luce e sono così interessanti da essere i protagonisti di una pubblicazione su Nature Astronomy. Le caratteristiche che rendono uniche e importanti queste tecno-firme si riconducono al fatto che siano segnali a banda stretta, contrariamente a quelli naturali che sono ad ampio spettro.

In secondo luogo presentano una “pendenza”, vale a dire sono in accelerazione rispetto alle nostre antenne, fatto che esclude la provenienza dalla Terra. In ultimo la loro rilevazione è apparsa nelle osservazioni ON-source e non in OFF-source, altro dato che porta ad escludere interferenze terrestri e umane.

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La scoperta degli scienziati dell’Università di Toronto, in collaborazione con la SETI Institute, si è avuta grazie all’utilizzo della nuova tecnologia basata sul deep learning. Tali segnali sono stati acquisiti dal Gran Bank Radio Telescope e i dati sono stati passati al setaccio in modo da scorporare e differenziare quelli di origine terrestre e umana. L’insieme di tutte queste risultanze suscitano speranza, ma siamo ancora lontani dalla certezza.

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