Battaglia delle arance di Ivrea; l’edizione del 2023 ha segnato un incredibile record di presenze ma vi siete mai chiesti che fine fanno i frutti?
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L’Italia è il paese delle tradizioni, di quelle belle che rendono la penisola peculiare, da nord e sud e passando chiaramente per le isole. Ogni scorcio merita di essere visitato ed ammirato. Una contemplazione mirata e volta ad apprezzarne tutti gli aspetti, da quella culturale e storica e passando per gli eventi che ogni anno si ripresentano e che sono da vivere tutti insieme.
Ma a volte può capitare che vi siano delle feste e ricorrenze che non ottengono tutto questo clamore ed altre che vengono criticate; in quest’ultima categoria vi rientra la battaglia delle arance che ogni anno viene fatta ad Ivrea. Attaccati di commettere dello spreco, ecco la domanda che tutti ci siamo posti almeno una volta.
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Per i cittadini di Ivrea non è carnevale senza la tradizionale battaglia di arance essendo uno dei carnevali piu’ antichi del mondo ed il piu’ antico d’Italia. La battaglia avviene con centinaia di cassette di arance, che vengono poste nelle quattro piazze cittadine luogo della “lotta”. Ogni anno vengono tirati all’incirca 10.000 quintali di agrumi.
Nonostante la forte tradizione anche questa ricorrenza non è esente da critiche e non è difficile capire perché, le accuse di spreco alimentate è onnipresente. Chi organizza ci tiene a precisare che trattasi di agrumi che altrimenti verrebbero non usati in quanto non destinati al consumo alimentare. Per mettere a tacere le chiacchiere ma anche allo scopo di dare una sterzata sostenibile alla ricorrenza, quest’anno è stata introdotta una interessante novità.
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Decorsi i tre giorni di carnevale, le arance verranno riutilizzate dopo un iter di lavorazione come fertilizzante naturale per i campi agricoli nonché come energie rinnovabili. In questo modo si compie un bel gesto per l’ambiente e per tutti noi. L’edizione del 2023 è stato un successone con un totale di 100.000 persone.