I cambiamenti del clima modificano i comportamenti degli animali: più solitari

I cambiamenti climatici influiscono non siolo sull’ammbiente, ma anche sulle abitudini di vita di alcuni animali

cambiamenti climatici modificano comportamenti animali più solitari
Pinguini-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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L’ insieme degli organismi viventi e della materia interagiscono tra di loro, in un determinato ambiente, costituendo una organizzazione autosufficiente e in perfetto equilibrio dinamico. Il cambiamento climatico si sta inserendo in questo eco sistema naturale, distruggendone i meccanismi collaudati tra natura e istinto.

La lotta a favore della natura è iniziata già anni fa. In Svizzera nel 1961 fu fondato il WWF, World Wide Fund for Nature, diffuso poi in moltissimi Paesi. Oggi è la più importante organizzazione che si batte per l’ambiente. Probabilmente tutti conosciamo il suo emblema, ossia un panda gigante.

Fu scelto da Sir Peter Scott, poiché a quel tempo nello zoo di Pechino ne era presente un solo esemplare, che poi venne trasferito a Londra. Principalmente l’Associazione si occupa di raccogliere fondi per la tutela dei mari, degli oceani, delle coste, delle foreste, delle specie in via di estinzione e degli animali in generale.

Il cambiamento climatico influisce anche sul comportamento degli animali

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Uccello-Pixabay-OrizzontEnergia.it

Le abitudini di questi ultimi stanno cambiando a causa delle emissioni di gas che sono aumentate sempre più negli ultimi decenni. Un dato riguarda i pinguini presenti nell’Arcipelago delle Galapagos, il cui numero si è ridotto del 50% dal 1979. Molti di quelli che vivono nell’Antartide, monitorati dai satelliti, hanno spostato il loro naturale sito di riproduzione in un altro luogo.

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La causa è da far risalire allo strato di ghiaccio che utilizzavano da anni e che tardava a formarsi a causa delle alte temperature. L’ecosistema sta subendo un duro colpo, le fioriture, ad esempio, sono precoci, i flussi migratori spesso in anticipo, e soprattutto vi sono dei cambiamenti radicali nella riproduzione.

Questa situazione sta danneggiando in particolar modo gli uccelli. La deposizione delle covate è stravolta, e le urie del nord America l’hanno anticipata di 24 giorni nell’arco di 10 anni. Le berte cuneate dell’Australia invece, non hanno potuto sfamare i loro piccoli, a causa dell’innalzamento del livello del mare.

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Secondo uno studio pubblicato su su New Scientist, si creano disequilibri anche nelle coppie monogame. Una rapporto molto più diffuso tra i volatili, arrivando a coprirne l’80% delle specie.Gli albatross delle Falkland, depongono un solo uovo, e se non si schiude, queste coppie hanno cinque volte più possibilità di sciogliersi rispetto a quelle che riescono a portare a termine la covata.

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