Giove è il pianeta più grande del sistema solare. A catalizzare l’attenzione su di sé è Europa, una delle lune del gigante, che a quanto pare presenta delle bizzarre strisce.
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Europa è la luna più grande di Giove. Dalla superficie completamente ghiacciata, questo satellite aveva già attirato l’attenzione degli scienziati per la presenza di marcate striature rosse sulla sua crosta.
Il mistero era rimasto un’incognita per gli astronomi fino ad oggi. Uno studio ha infatti messo in evidenza il possibile procedimento responsabile della formazione delle venature.
Giove: Europa ha finalmente scoperto le proprie carte
Alcuni ricercatori hanno riprodotto in laboratorio il procedimento che avrebbe portato alla formazione di striature rosse sulla superficie di Europa. Questo satellite, la più grande luna di Giove, contiene al di sotto della propria superficie ghiacciata un immenso oceano. Giove è da sempre il gigante gassoso che desta maggiore curiosità fra la comunità scientifica.
Non a caso è il pianeta responsabile della maggior parte delle deviazioni degli asteroidi a direzione Terra: grazie alla sua massa riesce a deviarne la traiettoria garantendoci la tranquillità. La luna di Giove oggetto dell’articolo si era già fatta notare per la particolare presenza di striature rosse sulla sua superficie rimasta per anni senza spiegazione.
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Le venature rosse potrebbero essere il frutto dell’interazione della miscela di acqua e sale tipica della composizione geologica di Europa. Le macchie gialle presenti in superficie avevano già trovato spiegazione in questo fenomeno tuttavia le venature rosse parrebbero possibilmente riconducibili ad un altro elemento a noi sconosciuto.
Un team di ricerca dell’Università di Washington ha provato sperimentalmente a riprodurre il laboratorio condizioni ambientali analoghe a quelle presenti sulla luna di Giove. Il risultato ha lasciato estremamente sorpresi. Acqua e sale combinati a temperature molto basse e in presenza di forte pressione portano alla formazione di nuovi tipi di cristallo.
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Questi oggetti planetari sono frutto di un mix di condizioni ambientali e geologiche esotiche rispetto a quelle della Terra dove sicuramente si conoscono tanto le molecole di sale che di acqua ma non di certo il risultato di queste loro particolarissime combinazioni. Lo studio è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences e fra gli autori principali figura il prof. Baptiste Journaux.