Un nuovo e innovativo sistema ha permesso all’Ecuador di trovare una soluzione per trasformare la droga in cemento
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Secondo l’ultimo Rapporto mondiale sulla droga dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), l’Ecuador ha sequestrato oltre 400 tonnellate di droga solo negli ultimi due anni, posizionandosi al poco lusinghiero terzo posto in questa speciale “classifica”.
Durante la presidenza di Guillermo Lasso, il paese andino ha intensificato i suoi sforzi per combattere il traffico di droga, che utilizza l’Ecuador come punto di partenza per spedizioni verso gli Stati Uniti e l’Europa. Tuttavia, le enormi quantità di cocaina confiscate rappresentano un problema per le autorità, che da tempo hanno difficoltà di conservazione. Ma tutta questa droga sequestra sta creando più di un problema nella gestione. Ma ora è sta messa a punto una nuova tecnica di smaltimento. Ovvero la trasformazione in cemento.
L’Ecuador, come detto, è al terzo posto al mondo per la quantità di droga sequestrata. Una situazione che ha causato problemi di conservazione. Per risolvere questo problema, il governo ha deciso di convertire la cocaina in cemento. La sostanza viene frantumata e combinata con altri scarti, come farmaci scaduti o rifiuti, in un impianto di trattamento dei rifiuti situato in una località non specificata.
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Qui una macchina distrugge tutto trasformando la droga in un polvere. Questa poi viene mischiata con altri materiali necessari per la creazione del calcestruzzo. In questo modo la cocaina diventa un materiale impenetrabile. Ma soprattutto nessuno potrà mai recuperarla. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine è un’agenzia delle Nazioni Unite si è già espressa positivamente su questo nuovo metodo.
Le autorità ecuadoriane riferiscono che la trasformazione della droga in cemento sarebbe di ben 4 volte più veloce rispetto all’incenerimento. Non a caso per eliminarne una tonnellata sono necessarie 12 ore. Inoltre, operando con questo nuovo metodo, la cocaina ha una nuovo scopo, molto più utile del precedente.
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L’input di questo processo arriva dall’impianto di Quito, dove i tecnici hanno trasformato 350 tonnellate e sarà destinato sia all’edilizia sia alla pavimentazione. Un processo che, come ricordato dal direttore del dipartimento investigativo antidroga dell’Ecuador, Pablo Ramirez, è molto più veloce e soprattutto non influisce sull’ambiente.