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Giardinaggio

La “Pianta dei cantanti”, l’erisimo: come prendersene cura e quali malanni guarisce

La pianta dei cantanti è un ottimo rimedio naturale per alcuni malanni di stagione e possiamo coltivarla facilmente anche in casa

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C’è una pianta in natura che cresce nei terreni incolti in Europa e in Africa. E’ il nutrimento di alcune larve di farfalla ed è un rimedio riconosciuto e  molto apprezzato anche per gli umani. Appartiene alla Famiglia delle Brassicacee e, quando è stata introdotta in America si è diffusa come specie infestante.

E’ una pianta commestibile che possiamo tranquillamente coltivare in casa. Il suo nome botanico è Sisymbrium officinale o erismo, ma ai più è nota come pianta dei cantanti. Conosciuta ed utilizzata fin dall’antichità, solo a partire dal XVI secolo si cominciò a studiarla come rimedio erboristico.

La sua efficacia curativa risale al Rinascimento, periodo in cui attori, oratori, cantanti ne facevano uso per potenziare la voce o ritrovarla in caso di afonia. La possiamo raccogliere quando la incontriamo durante le nostre passeggiate, ma possiamo anche coltivarla sia in giardino che in vaso sul balcone.

Non ha bisogno di molte cure. Non ha particolari preferenze per il terreno. La cosa importante di cui tenere conto è che sia ben fertilizzato e ben drenato per evitare i marciumi alle radici. Quindi, mescoliamo al terriccio dell’argilla espansa e, se l’abbiamo in vaso, annaffiamola almeno due volte alla settimana.

Come coltivare ed utilizzare la pianta dei cantanti

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Se la messa a dimora è in piena terra, allora annaffiamola solo se non piove. Durante l’inverno non è necessario irrigarla. Possiamo scegliere la posizione che preferiamo, poichè non teme le basse temperature. Può essere esposta fino ai -15°C. Interriamola in un luogo assolato, perchè nei luoghi d’ombra non fiorisce.

Manteniamo la concimazione almeno due volte all’anno. I mesi ideali sono aprile e settembre. Utilizziamo un fertilizzante organico come lo stallatico pellettato. In questo modo avremo la possibilità di averla fresca ogni volta che ne abbiamo bisogno. Infatti, è una pianta commestibile in quasi tutte le sue parti.

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Le foglie, con il loro gusto amaro molto simile a quello del cavolo, insaporiranno le nostre insalate fresche o come verdura cotta. I suoi semi, in alcune regioni d’Europa, sono utilizzati per la produzione della mostarda. I greci pensavano che fosse una medicina contro ogni sorta di veleno.

E’ un rimedio naturopatico che si può trovare in erboristeria sottoforma di tintura madre o di erbe secche. Il notevole contenuto di flavonoidi, tannini, cumarine e steroli, la rendono un ottimo decongestionante per la tosse, fluidifica il muco ed ha un’azione emolliente per le vie respiratorie e per l’apparato digerente.

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Per la tosse, anche quella caratteristica dei fumatori, mettiamo un cucchiaio di erba secca in una tazza bollente. Lasciamo in infusione per qualche minuto, infine filtriamo e beviamone 2 o 3 tazze al giorno. Per laringiti, tracheiti e faringiti, è consigliato l’uso della tintura madre. In questo caso, meglio rivolgersi ad un professionista che ci può indicare le giuste dosi del preparato.

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