L’estate che sta per arrivare si preannuncia come una delle peggiori a livello di siccità. A suggerirlo sono state le temperature di quella appena passata. C’è chi prova a prevenire il peggio.
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
La scorsa estate è stata dominata da preoccupazione e malcontento, non fosse altro per le temperature record che in alcuni paesi hanno messo a repentaglio la vita di diverse specie animali.
In India e Pakistan i termometri hanno segnato i 54 C° e in Italia non sono mancate le notizie di laghi e fiumi quasi completamente prosciugati, si pensi alla vicenda del Po.
Memori della scorsa estate trascorsa all’insegna della siccità e della calura mortifera, alcune regioni italiane cercano di attutire il colpo che sicuramente infliggerà l’estate prossima mettendo in atto alcune misure già da ora. In che senso? Uno degli escamotage consiste nell’anticipare la stagione irrigua dei campi già da ora.
Ciò che si vuole ad ogni costo evitare è che i campi non possano essere coltivabili e quindi produttivi per via della completa mancanza d’acqua frutto della siccità. A sollevare la questione e tentare i primi passi è il consorzio Burana, con sede a Modena, che ha dato il via ad una serie di incontri con il mondo agricolo per decidere delle linee comuni da seguire in previsione dell’estate.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Aurora boreale, spettacolo magnifico che ha affascinato la Gran Bretagna
L’idea è quella di fronteggiare la stagione irrigua facendosi trovare già preparati. Francesco Vincenzi, il presidente del Consorzio di Bonifica, afferma che le riserve idriche accumulate in questo breve inverno fanno già presagire il peggio per la stagione calda. Il calo generalizzato dei millimetri di pioggia caduti in un anno ammonta a 700 mm contro i 1000 di qualche anno fa.
Come ben sappiamo le precipitazioni oramai si manifestano in modo sporadico ed estremamente distruttivo. Si sente di alluvioni violente piuttosto che di periodi di piogge stagionali. A difesa dei laghi del nord il presidente sostiene la necessità di creare una rete di infrastrutture capaci di rifornire acqua a sostegno dei territori colpiti da lunghi periodi di siccità.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Unione Europea e il Piano Bici: cos’è e come si vorrebbe portare avanti
Ciò culminerebbe in una radicale capitalizzazione della risorsa idrica a cui l’ambiente si trova legato sotto più aspetti: turismo, economia agricola, comparto idrolettico. Il 24 scorso sono partiti gli incontri a Cividale di Mirandola finalizzati a spiegare alle Organizzazioni Professionali Agricole l’offerta del Consorzio a livello di infrastrutture.
Gli agricoltori dovranno intrattenere rapporti contigui con uffici tecnici e guardiani del Consorzio del Burana per approdare ad un piano complessivo di coordinamento delle richieste irrigue in funzione di una ottimizzazione delle risorse preposte. Gli agricoltori dovranno inoltre mantenere le fasce di rispetto di fossi e canali che delimitano i loro campi in modo da facilitare il deflusso d’acqua.