C’è un motivo ben preciso per cui spostare da una parte all’altra gli animali a rischio di estinzione non si rivela essere una buona idea. Ecco perché non andrebbe assolutamente fatto.
Erroneamente, si pensa che trasportare da habitat ad habitat gli animali a rischio estinzione possa rivelarsi una buona idea per la loro salvaguardia. In realtà, c’è un motivo che dimostra tutto l’opposto: non andrebbe mai fatto.
Talvolta, due habitat presentano caratteristiche simili: questo spinge a portare pesci, uccelli, mammiferi e rettili in un nuovo luogo, quando quello che li ha ospitati finora subisce un danneggiamento a causa dei cambiamenti climatici. E’ stato il caso, ad esempio, di alcuni uccelli hawaiani portati via dalle loro spiagge perché stavano venendo via via inghiottite dall’oceano sempre più alto, delle farfalle autoctone del Midwest o del Nord Est degli Stati Uniti e dei cervi del Sud della Florida.
Animali a rischio estinzione: il motivo per cui non andrebbero mai spostati
La conservazione della biodiversità e delle specie e rischio estinzione è di fondamentale importanza per il nostro pianeta, tuttavia alcune modalità non hanno solamente effetti positivi. Anche le conseguenze negative delle azioni non possono essere ignorate. Prima di procedere con lo spostamento di un animale da un habitat all’altro, è importante ragionare sul lungo termine.
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Gli animali immessi in un luogo nuovo, potrebbero diventare degli invasori del territorio, mettendo dunque a rischio la vita di altre specie già presenti. Inoltre, potrebbero involontariamente diffondere virus, batteri e provocare delle epidemie potenzialmente devastanti per chi non possiede le difese immunitarie adeguate.
Nonostante questi possibili pericoli, non si può pensare di non agire e lasciar morire le specie in habitat ormai prossimi alla distruzione. In passato, gli animali nel corso dei millenni hanno saputo adattarsi ai cambiamenti del pianeta. Oggigiorno, invece, le trasformazioni sono così rapide che le specie non hanno tempo di adattarsi e muoversi autonomamente.
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Sono necessari ancora molti studi, molte osservazioni e ricerche per capire effettivamente quali pericoli comportano determinate azioni e quali possono rivelarsi le pratiche migliori per salvare delle specie a rischio estinzione. In questo periodo, gli scienziati stanno invitando ad un ragionamento più profondo. Non bisogna puntare alla salvezza immediata degli animali, ma pensare anche ad una salvaguardia nel lungo termine e più ampia, che interessi tutti i fattori e tutte le specie coinvolte nel processo.