La politica green delle aziende non è sempre un atteggiamento sincero e a volte nasconde altre finalità. Scopriamo quali e perché.
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Negli ultimi anni sempre più aziende stanno abbracciando politiche eco-friendly, ovvero si mostrano attente alle tematiche ambientaliste attraverso produzioni sostenibili. L’utilizzo di materiali riciclabili, di ingredienti bio e, in generale, di flussi produttivi a basso impatto ambientale sono ormai consuetudine per i produttori.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’attenzione verso questi argomenti non è dettata sempre da una reale missione di salvaguardia dell’ambiente.
Come riconoscere se un’azienda è davvero ambientalista o meno
La motivazione principale che spinge un’azienda a mostrarsi eco-friendly è un tornaconto economico. Un’immagine green e sensibile all’ambiente attrae una clientela più ampia, convincendo all’acquisto le persone che ci tengono alla salvaguardia dell’ecosistema.
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Tuttavia, il greenwashing non è una reale attenzione a queste tematiche: è un’attenzione di facciata, e spesso si rivela essere una vera truffa. Alcune aziende, difatti, attuano strategie di comunicazione ingannevoli sui propri prodotti e servizi. Informano il cliente che il loro ciclo produttivo è attento alla sostenibilità, che i loro ingredienti sono naturali, che sono impegnate in progetti sociali, quando in realtà non è così.
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Difatti, greenwashing deriva proprio da green, verde, e da washing, lavare, e si rifà al verbo to withewash, che significa imbiancare, nel senso di coprire, nascondere. E spesso, il green di certe realtà produttive è, appunto, uno strato dato solo per camuffare la verità.
Ad ogni modo è possibile, per il consumatore, capire se un prodotto è davvero eco-friendly o meno. La comunicazione continua ed aggressiva con termini espliciti quali “bio, natural, eco-friendly, green” inseriti senza alcun dettaglio né spiegazione può essere solo uno specchietto per le allodole.
Altra possibilità per capire se un marchio è realmente eco-sostenibile è quella di cercare le relative certificazioni ufficiali, che un prodotto deve aver conseguito se davvero rispetta gli standard ecologici e di sostenibilità ambientale.
E’ vero che, secondo ricerche di mercato, molte aziende, come detto, praticano greenwhasing per motivi di fatturato: oltre il 60% dei consumatori, a parità di prodotto, acquisterebbe quello eco-friendly.
C’è però da dire che alcune aziende incappano in un greenwashing inconsapevole. Proprio per questo, è importante che eseguano ricerche approfondite su come modificare il proprio flusso produttivo e la qualità dei loro prodotti, affinché siano davvero una realtà attenta all’ecosistema.