La carta igienica è uno dei prodotti più venduti, ma anche che inquina di più, esistono, però, delle valide alternative ecologiche
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La carta igienica è uno dei prodotti più venduti. Differisce da altre tipologie di carta perchè deve essere in grado di disfarsi completamente una volta entrata in contatto con l’acqua. Questo perchè non deve ostruire i condotti di scarico e deve decomporsi in poco tempo nelle fosse biologiche.
Per noi, oggi, è normale trovarla in qualsiasi supermercato. La usiamo sia per l’igiene intima che, quando non abbiamo altro, per pulirci il naso in caso di raffreddore o per asciugarci le mani. Il consumo, visto anche i tempi particolari che viviamo, sta diventando eccessivo. Un tempo si utilizzavano brandelli di stoffa.
Un documento che risale al 1558 a cura di Giovanni della Casa. nel suo testo Galateo overo de’ costumi definiva tali stoffe delle pezze degli agiamenti. Nei conventi nel XIV secolo si utilizzavano dei brandelli di tonache ormai vecchie. Nel XVIII secolo si cominciarono ad usare dei piccoli foglietti di carta conosciuta come carta per usi igienici.
In alcuni ventagli delle nobildonne, nella parte del manico si trovava uno scomparto particolare in cui si celavano alcuni di questi fogli. Con la diffusione di giornali stampati, la carta su cui si leggevano le notizie assolse, per qualche tempo, all’uso di quella che diventò, in un secondo momento, carta igienica.
In Italia fu considerata un prodotto di lusso fino alla seconda metà del XX secolo diventando, da lì a poco, di uso e consumo popolare. Il fatto di averla sempre in casa in ogni momento ci porta a farne un uso sconsiderato. Secondo alcuni dati, infatti, ognuno di noi ne consuma all’incirca 4 chili all’anno.
Di questi tempi risparmiare anche sul suo acquisto non sarebbe una cattiva idea. Del resto, basta fare due conti per renderci conto di quanto spendiamo annualmente per il suo acquisto. E non sarebbe solo un risparmio dal punto di vista economico, ma anche un aiuto per l’ambiente. Poichè non è possibile riciclarla, produrla richiede l’uso di molti alberi.
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Secondo una recente ricerca del Natural Resources Defense Council gran parte del legname utilizzato per produrre carta igienica proviene dalle foreste canadesi. Sarebbe necessario, quindi, trovare soluzioni alternative che converrebbero al nostro portafogli e all’ambiente. Per esempio, nei paesi nordici e in quelli asiatici usano un semplicissimo doccino appeso vicino al wc.
Noi che abbiamo il bidè in tutti i nostri bagni e che usiamo dal 1700, sembra, dal consumo di carta, che sia utilizzato per il suo scopo da poche persone. Eppure è il metodo migliore per assicurarci un’igiene intima profonda ed accurata. E per chi non vuole rinunciare all’uso della carta igienica, per fortuna, oggi, ci sono delle alternative ecologiche.
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Parliamo delle salviettine umidificate completamente biodegradabili. Ci sono aziende che si stanno impegnando nella produzione di carta ecologica al 100%. E un’azienda, in particolare, con sede in Australia, hanno decios di destinare il 50% del ricavato alla costruzione di nuovi servizi igienici. A noi sembrerà starno, ma ci sono, nel mondo, 2.4 miliardi di persone che non hanno ancora la possibilità di accedere ad un bagno.