La Francia brucia da mesi, un incendio enorme sta divorando ettari di montagna, generando un danno ambientale senza precedenti.
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Solitamente, i grandi incendi si registrano durante l’estate, quando le temperature sono bollenti, ma non è raro trovare piccoli incendi anche durante i mesi invernali. Il sud-ovest della Francia brucia da mesi, tanti piccoli incendi che coinvolgono un’area molto estesa, generando un danno ambientale senza precedenti. Quest’anno gli incendi bruciano con un’intensità che ha sorpreso tutti.
Il terreno secco per la mancanza di piogge e i venti forti, hanno trasformato i piccoli incendi in bombe di fuoco, in grado di spostarsi per km e di diffondersi rapidamente. Un inverno davvero preoccupante, testimone del cambiamento climatico che stiamo vivendo. Anche sulla cima delle montagne, le temperature restano elevate e le nevicate sono sempre minori.
Le Alpi sono in sofferenza, prive di neve e aride, e all’orizzonte non si prevede nulla di buono, ora che arriva la stagione calda. Anche la Francia, come la Spagna →e l’Italia, deve fare i conti con la siccità e con le bolle di calore. Nella Regione della Gironda, dove si trova Bordeaux, i corsi d’acqua sono in secca e i terreni sono sabbiosi, incapaci di assorbire acqua.
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Si ci si guarda alle spalle, in passato questa Regione era paludosa, ricca di sorgenti e di pozze. Ora, invece, è diventata un’area desertica, o quasi. Negli ultimi anni gli incendi si sono moltiplicati, bruciando oltre 150 mila ettari di boschi. Una situazione drammatica che non si riesce ad arginare. Ma i cambiamenti climatici non sono gli unici responsabili.
La colpa, come prevedibile, è anche e soprattutto dell’uomo. Ettari di vegetazione variegata, infatti, un secolo fa sono stati rasi al suolo per realizzare zone industriali. In particolare, in questa Regione è stato drenato il terreno e sono stati piantati pini, generando lavoro nell’industria del legno e della resina. I pini hanno contrastato il fenomeno dell’erosione e hanno incrementato le aree verdi.
Tuttavia, la grande concentrazione di pini ha reso il territorio più infiammabile, quindi maggiormente esposto agli incendi. L’origine dell’incendio, secondo gli esperti sarebbe collegato a un’ex miniera di lignite, non lontano da Bordeaux, rimasta inattiva per decenni. Il minerale è fortemente combustibile, e questo non genera incendi dalle fiamme alte, ma incendi sotterranei.
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Il sottosuolo brucia, generando poi fiamme basse e tanto fumo, nonché scie ardenti che solcano il terreno. Questo tipo di incendio viene definito “incendio zombie”, proprio perché è meno evidente di quello comune, ma si muove lentamente da una zona all’altra, ed è difficile da controllare. La siccità del paese continua a preoccupare, in particolare in questa Regione, che storicamente è la più piovosa della Francia.