Sperimentazione cosmetica sugli animali: in Brasile finalmente si cambia rotta. La nuova legge modifica finalmente il corso delle cose: i dettagli
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In un momento di alta attenzione nei confronti della fauna globale che corre il rischio di estinzione a causa dei gravi cambiamenti climatici, ci sono ancora zone del globo nel quale gli animali vengono “usati” per effettuare delle sperimentazioni. Fino a pochi giorni fa tra gli Stati che ne ammettevano la pratica c’era anche il Brasile.
Ora però le cose sono finalmente cambiate. Dal primo marzo, infatti, è entrata in vigore la nuova legge che impone il divieto assoluto di sperimentazione cosmetica sugli animali. Esito della politica del nuovo governo Lula. Una buona notizia che lascia speranzosi gli osservatori internazionali su possibili nuovi esiti nel Paese, tra i quali i provvedimenti urgenti contro la deforestazione. Ma ora vediamo nel dettaglio cosa dice la nuova legge.
Sperimentazione cosmetica sugli animali: la nuova legge in Brasile
È entrata in vigore il primo marzo la nuova legge che in Brasile vieta finalmente la sperimentazione animale per la realizzazione di cosmetici, profumi e prodotti per l’igiene e la cura della persona. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Brasile, la legge numero 58 del 28 febbraio 2023 è realtà e scrive così un nuovo e necessario capitolo della storia del Paese.
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Un provvedimento voluto dal governo Lula e pubblicato dal Consiglio Nazionale per il Controllo della Sperimentazione Animale (Concea), organo collegiale del Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione. Così finalmente in Brasile c’è lo stop ufficiale allo sfruttamento degli animali per effettuare i test di prodotti non medicali prima di immetterli sul mercato. Ora la legge impone il ricorso obbligatorio ad altri metodi, quelli alternativi riconosciuti da Concea come idonei per testare le formulazioni che includono degli ingredienti che non sono scientificamente dimostrati.
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Una risposta arrivata con tanto ritardo e richiesta a gran voce dalla comunità, dalle associazioni a protezione degli animali ma anche dagli scienziati, e dall’industria. Soddisfazione a livello internazionale ed europeo. Nel Vecchio Continente la sperimentazione sugli animali è vietata dal 2013 anche se non in forma totale. Ci sono, infatti, alcuni “vuoti giuridici” che in alcuni casi la rendono possibile. Proprio per questo è stata fatta una raccolta firma arrivata a 1,4 milioni di persone che sostengono la causa: chiedere lo stop definito alla Commissione Europea.