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Lifestyle

Conservare il peperoncino, come farlo in modo corretto

Ingrediente sempre presente in cucina, il peperoncino si deve conservare in modo corretto per poter esprimere tutte le sue proprietà benefiche.

Peperoncino fresco nel cestino (Canva) – Orizzontenergia.it

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Sapore unico, piccantezza elevata, utilizzi variegati, insomma, il peperoncino è un ingrediente immancabile in cucina. Lo sfruttiamo in molteplici occasioni, ed è un bene, visto le grandi proprietà benefiche di questa bacca contenente capsaicina, un composto chimico responsabile della piccantezza. Non può mancare in casa, ma spesso ne acquistiamo troppo.

Se acquistiamo quantità troppo esagerate di peperoncino, non riusciamo a sfruttarle tutte come condimento, e così, spesso, siamo costretti a gettarlo via, perché andato a male. Per evitare sprechi, però, possiamo conservarlo a lungo e in modo corretto. Come fare? Esistono diverse tecniche per mantenere le bacche fresche e dalle proprietà intatte.

Come conservare correttamente il peperoncino per lungo tempo

Bacche di peperoncino disposte su tavolo (Canva) – Orizzontenergia.it

Come accennato, esistono diverse tecniche per la giusta conservazione del peperoncino, senza che le sue proprietà nutrienti siano alterate. Il peperoncino fresco si deteriora velocemente, quindi dura pochi giorni. Per mantenere il sapore e le caratteristiche, possiamo riporlo in un sacchetto di plastica, oppure in carta alluminio, e poi riporlo in frigorifero. Meglio nel cassetto della frutta e della verdura, che è più protetto e caldo.

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Questa pratica permette di conservare il peperoncino per diversi giorni. Altrimenti, si può mettere fresco in salamoia, per preservarne il sapore e la consistenza per un lungo periodo. Se, invece, si vuole conservare il peperoncino a temperatura ambiente, occorre prolungare la vita della bacca fresca lasciando il gambo attaccato. Lasciando attaccato il gambo, si impedisce la fuoriuscita del succo e la nascita di muffe.

Tecniche per la conservazione del peperoncino

La temperatura ideale di conservazione è mite, 18/20 gradi, in un luogo non umido. Meglio avvolgere il peperoncino in carta assorbente, l’uno separato dall’altro, e poi riporli dentro un sacchetto di carta. Se si notano delle muffe o delle macchie, meglio gettarlo via. A temperatura ambiente, dentro un sacchetto di carta e con e bacche separate dalla carta assorbente, può durare anche un paio di settimane.

Se si opta per la conservazione in frigo, bisogna evitare l’eccesso di umidità, che genera muffe, perciò il sacchetto di plastica è essenziale, inoltre sarebbe opportuno riporre la bacca dentro un contenitore ermetico, da posizionare nel cassetto destinato alle verdure. Il peperoncino si può anche congelare, per una conservazione lunghissima. Basta lavarlo, asciugarlo per bene, tagliarlo a metà e rimuovere tutti i semi. In questo modo si può conservare anche sei mesi.

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Si scongela prima un giorno in frigo e poi a temperatura ambiente, oppure mettendolo direttamente in padella durante la cottura di un alimento. Se lo si vuole trasformare in spezia, basta essiccarlo. Come fare? Si selezionano le bacche più fresche e belle e si lasciano appese all’aria aperta, ma al riparo dalla luce del sole. In questo modo, in tre settimane il peperoncino sarà essiccato. Una volta essiccato, si mantiene all’interno di un barattolo di vetro o in un sacchetto di carta. Si può anche tritare.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.