La storia di Tina è diventata un caso nazionale: petizione per salvare la vita all’ibrido di cinghiale che l’Asl vuole abbattere.
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La storia di Tina ha dell’assurdo. Ibrido nato da un maialino vietnamita e un cinghiale, Tina ha appena compiuto un anno. Rimasta orfana, è stata recuperata e allevata a Gabriele, un ragazzo originario della provincia di Novara, che ha deciso di adottarla e di prendersene cura. Tuttavia, Tina è considerata una specie selvatica, non da allevamento, e pericolosa per la diffusione di malattie, e così l’Asl ha predisposto l’abbattimento.
I veterinari dell’Asl di Novara, lo scorso 23 gennaio, hanno preso questa decisione, ma Gabriele ha avviato una petizione per raccogliere firme contro l’abbattimento. Ben presto, la storia di Gabriele e di Tina ha fatto il giro del web, diventando un caso nazionale. In poche settimane sono state raccolte oltre 60 mila firme, ma cosa accadrà?
Il futuro di Tina: lotta per la sopravvivenza dell’animale
Gabriele e la sua famiglia, ovviamente, stanno lottando con le unghie e con i denti pur di salvare la vita di Tina, animale docile, diventato a tutti gli effetti un membro della famiglia. Il verdetto dell’Asl è assurdo, Gabriele ha deciso di rendere pubblica la vicenda, cercando l’appoggio del Rifugio Miletta, e lanciando la petizione online su tutti i canali social.
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È stato lanciato il ricorso all’ufficio veterinario dell’Asl e al Tar, nella speranza di una sospensione dell’abbattimento. I veterinari dell’Asl, nell’agosto 2022, hanno visitato l’animale, identificando Tina mediante l’apposizione di una marca auricolare.
A seguito delle analisi, hanno predisposto l’abbattimento per scongiurare diverse patologie, come quella della Peste Suina Africana. Il problema, dunque è connesso alla diffusione della Peste Suina, la Psa, tuttavia, come riferito dalla famiglia di Gabriele, nonché dalla LAV, questa non è contagiosa tra gli umani. Tra l’altro, Tina vive isolata da altri suini, perciò non il problema non sussisterebbe.
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Staremo a vedere cosa accadrà, sperando che il futuro di Tina non sia già condannato. Gli animalisti sono in protesta, decisi a denunciare i mandanti dell’eventuale abbattimento ai danni di Tina, un animale che non necessita di uccisione. Questa è l’ennesima assurda vicenda legata al pregiudizio nei confronti di questi poveri animali, nonché, l’ennesima testimonianza di crudeltà e indifferenza degli uomini nei confronti di altri essere viventi.