Ieri era la Festa delle Donne, e allora ricordiamo 5 donne coraggiose che si sono battute per la salvezza della natura e degli animali.
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI → INSTAGRAM
Le donne, nella loro storia, hanno sempre dovuto combattere per far valere i propri diritti. Nel corso dei secoli, il loro percorso è stato lungo, arduo, faticoso, ma dopo tanti sacrifici, hanno raggiunto un ruolo di primaria importanza. Ieri era la Giornata internazionale della donna, oggi vogliamo ricordare cinque grandi donne che si sono battute per il pianeta.
Si tratta di cinque donne apparentemente comuni, ma che hanno deciso di spendere la loro intera vita per la salvezza della natura e degli animali. Hanno combattuto e si sono impegnate per salvaguardare il mondo intero. A loro va il nostro ringraziamento, per tutto ciò che hanno fatto e conquistato, ma chi sono queste incredibili donne?
Nemonte Nenquimo ha combattuto anni e anni contro i giganti dell’industria fossile, pur di salvare l’Amazzonia dalla deforestazione. Questa donna ha portato in tribunale l’Ecuador, accusando il Governo di distruzione dell’ambiente per favorire l’estrazione di petrolio. Vincitrice del Goldman Environmental Prize, Nemonte ha vinto la sua azione legale, riuscendo a proteggere 500 mila acri di foresta pluviale.
→ Nell’accordo sul nucleare figura anche l’Italia: cosa succede
Non ha soltanto salvato una buona parte della foresta, proteggendo la natura, ma è riuscita a mantenere il territorio appartenente alla tribù dei Waorani. Questa donna si batte da anni contro le compagnie petrolifere. La seconda donna è Jane Goodall, antropologa che da decenni vive a stretto contatto con gli scimpanzé, nel loro territorio. Partita giovanissima dall’Inghilterra, la Goodall ha vissuto sempre in Africa, per studiare il comportamento dei primati.
Grazie alla sua organizzazione è riuscita a proteggere gli habitat degli scimpanzé e a studiare il comportamento di questi affascinanti animali, nostri antenati. Nominata Messaggero della Pace delle Nazioni Unite nel 2002. La zoologa Dian Fossey, soprannominata “signora dei gorilla”, ha vissuto in Ruanda per difendere i diritti degli animali. In molte occasioni, ha dovuto lottare contro le istituzioni e contro i politici, per far valere i diritti degli animali e del popolo africano.
Nel 1985 è stata uccisa a colpi di machete, probabilmente dai bracconieri che tanto detestava e che ostacolava. Rachel Carson è stata una biologa scrittrice, la quale ha indagato sulle conseguenze negative dei pesticidi sulla salute dell’ambiente. È riconosciuta come la madre dell’ambientalismo americano, una delle prima donne a schierarsi apertamente contro Governo e industrie, accusati di deforestazione, di distruzione di biodiversità, di consumo di suolo e di avvelenamento della terra.
→ Senecio, l’erba velenosa invade l’Italia. Coldiretti: “Dobbiamo tutelarci”
Infine, l’italiana Laura Conti, medico e divulgatrice scientifico che denunciò il disastro ambientale di Seveso, avvenuto nel 1976 nell’azienda ICMESA di Meda, quando una tossina si diffuse in Brianza, causando un disastro ambientale catastrofico, considerato l’ottavo più grave della storia. Si è battuta per la salvaguardia dell’ambiente, per il diritto alla salute e per l’importanza delle sostenibilità. Fondò Legambiente.