Le emissioni di anidride carbonica sono in continuo aumento presso i Campi Flegrei: gli esperti monitorano la situazione.
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Secondo quanto riferito dagli esperti che stanno monitorando l’area dei Campi Flegrei, negli ultimi tempi si sarebbe notato un aumento progressivo di anidride carbonica, compreso tra il 20% e il 40%. Questa, non proviene solo da sorgenti non magmatiche, tuttavia preoccupa, poiché, a partire dal 2005, è in continuo aumento.
Questi sono i dati forniti a seguito di uno studio denominato Discriminating carbon dioxide sources during volcanic unrest: The case of Campi Flegrei caldera (Italy). Lo studio, pubblicato sulla testata scientifica Geology, è stato condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nei mesi scorsi. Gli esperti monitorano la situazione.
I quantitativi di CO2 emessa nell’aria dalla caldera dei Campi Flegrei sono in continuo aumento. In particolare, la maggior quantità si registra presso il cratere della Solfatara di Pozzuoli. Ad oggi, le quantità raggiunte sono enormi, tra le 3 mila e le 5 mila tonnellate di CO2 al giorno. Solitamente, quando un cratere rilascia grandi quantitativi di CO2, dà inizio a un periodo di eventi eruttivi.
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Tuttavia, l’origine di queste emissioni non è per forza riconducibile al magma. Occorre effettuare ulteriori indagini sull’origine dei flussi di anidride carbonica, di azoto e di elio nelle aree vulcaniche attive, in modo tale da comprendere la situazione. Si devono studiare in modo più approfondito i sistemi idrotermali dei Campi Flegrei, che sono davvero estesi.
Secondo gli esperti, circa il 40% della CO2 emessa nell’aria ha origine dalla dissoluzione della calcite idrotermale, presente nelle rocce del sottosuolo. La parte restante, invece, deriva da sorgenti magmatiche in profondità. L’aumento dei livello di anidride carbonica è il risultato del crescente numero di terremoti superficiali che interessano l’area e dell’innalzamento del suolo.
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È importante ricostruire cosa stia succedendo nel sistema magmatico e in quello idrotermale, partendo anche dalla storia eruttiva dei Campi Flegrei, a cominciare dal 1538, con l’eruzione di Monte Nuovo. I ricercatori stanno analizzando la lenta deformazione del suolo (il fenomeno del bradisismo) degli ultimi decenni, prendendo in esame gli eventi del 1950, del 1970, del 1982 e del 2005.