Intelligenza artificiale, formarla inquina più del previsto

Sempre più spesso si ha a che fare con l’Intelligenza Artificiale. Eppure si è scoperta che questa è più inquinante delle previsioni

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Intelligenza artificiale – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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L’intelligenza artificiale (AI) è un argomento sempre più presente nella conversazione pubblica, suscitando ammirazione e, talvolta, anche timore, soprattutto quando si leggono gli articoli scritti da ChatGPT o si sente parlare della possibilità che possa provare emozioni. Tuttavia, spesso si trascura il fatto che l’AI non è soltanto un’entità astratta che elabora dati e cerca di emulare la mente umana.

Infatti secondo uno studio condotto dal Mila – Quebec AI Institute in Canada ha rivelato che l’addestramento dell’AI si basa principalmente sull’uso di combustibili fossili. “Dietro ai modelli di intelligenza artificiale ci sono numerosi strati di hardware e tecnologia che hanno un impatto significativo sul nostro pianeta, sia in termini di consumo di energia, sia per le emissioni di gas serra“, afferma Alexandra Sasha Luccioni, autrice della ricerca. Ecco lo studio riportato da Focus.

L’intelligenza artificiale inquina

L'IA inquinia?
Circuito – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Secondo l’analisi condotta dal Mila – Quebec AI Institute (Canada), che rappresenta una delle più ampie effettuate finora su questo tema, meno del 25% delle intelligenze artificiali utilizza fonti di energia a basse emissioni di carbonio. Dei 95 modelli di intelligenza artificiale ad alte prestazioni esaminati, 73 utilizzano energia proveniente da reti elettriche alimentate da combustibili fossili come carbone, gas naturale o petrolio. Solo 19 di essi si basano principalmente sull’energia idroelettrica, mentre tre dipendono dall’energia nucleare. L‘energia solare ed eolica non rappresenta la fonte energetica principale per nessuna delle intelligenze artificiali analizzate.

Dal 2012 al 2021, le emissioni legate all’addestramento dell’AI sono aumentate di cento volte. La tendenza attuale delle aziende tecnologiche è di fornire sempre più dati ai modelli di AI, il che potrebbe aggravare ulteriormente questa situazione. Secondo Alex Hernandez-Garcia, autore della ricerca, l’uso di modelli sempre più grandi e potenti comporterà un notevole aumento delle emissioni, anche se l’energia rinnovabile diventerà una fonte più importante.

Secondo quanto affermato da Roberto Verdecchia dell’Università di Firenze, è non solo possibile, ma anche un dovere rendere l’intelligenza artificiale più ecologica. In uno studio condotto dallo stesso Verdecchia, è stato dimostrato che la riduzione del consumo energetico può essere ottenuta modificando l’insieme di dati utilizzati per l’addestramento dell’AI, con una riduzione del 92% e con un impatto minimo o addirittura nullo sull’accuratezza dei risultati. Dunque, la creazione di AI più sostenibili è possibile, purché vi sia la volontà di farlo.

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