La Piramide di Cheope offre nuovi spunti con la scoperta di un corridoio inesplorato nella tomba del faraone: vediamo la genesi della sensazionale novità archeologica
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L‘archeologia si pone l’obbiettivo di studiare scientificamente le civiltà antiche attraverso le tracce rinvenute delle culture del passato. Una vera e propria scienza con interessanti dinamiche attuate dalle innovazioni tecnologiche degli ultimi anni. Infatti la raccolta dei reperti, manufatti e resti biologici, come della documentazione di antichi testi, viene oggi analizzata con strumentazioni sempre più all’avanguardia.
L’indagine archeologica ha fatto enormi passi avanti rispetto al passato grazie alle nuove tecniche di rilevazione e di datazione. Coadiuvata anche dalle discipline di biocenologia e di archeometria, l’archeologia si compone di metodi interdisciplinari affini e complementari. Tutti conferiscono nell’unica direzione auspicata: la scoperta e la spiegazione scientifica.
Le attività archeologiche si attuano attraverso molteplici progetti che interessano le zone dense di siti ancora da studiare e da repertare. Nell’ultimo che interessa la Grande Piramide di Cheope si è arrivati ad una sensazionale scoperta. Si è infatti ritrovato un nuovo tunnel mai rilevato, che ha aperto la strada a numerose ipotesi da vagliare.
Siamo a Giza, in Egitto dove si stanno svolgendo le indagini archeologiche ScanPyramids che hanno portato alla luce un corridoio inesplorato. La scoperta è stata ottenuta grazie ad una sonda giapponese fatta scendere in una crepa di pochi millimetri, dietro l’entrata principale della piramide. Si tratta di una cavità lunga 9 metri e larga 2,10 metri, un vero e proprio corridoio che potrebbe svelare la vera tomba del faraone.
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L’archeologo egiziano Zahi Hawass ne è convinto e si appresta a proseguire l’attività di indagine e perlustrazione della nuova cavità emersa. Sarebbe una svolta epocale poiché la tomba del famoso faraone, non è mai stata individuata. Al via dunque nuove ricerche che possano portare sempre più vicini a quella che sarebbe una scoperta sensazionale.
Il lavoro effettuato dal 2015 e promosso dall‘Università de Il Cairo e dell’Istituto francese HIP ha il preciso intento di esplorazione della Grande Piramide di Cheope ed altre. La novità sta proprio nelle tecniche utilizzate per tale iniziativa archeologica mai usate prima. Tecniche avanzate di imaging, tra cui la radiografia muonica e la termografia a infrarossi , che riescono di fatto a radiografare la pietra.
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La possibilità di scansionare l’intera estensione della piramide rappresenta un’opportunità straordinaria mai avvenuta prima. I rilevamenti infatti avevano già evidenziato numerosi spazi vuoti di cui non si conosceva l’esistenza in diversi punti della struttura. Le attività di scansione possono dare nuovi spunti anche sulle stesse tecniche di costruzione della piramide e in generale sull’edilizia dell’epoca egizia.
Il nuovo tunnel scoperto nel lato Nord dà il via a nuove prospettive di indagine archeologica, sfruttando le tecniche moderne e all’avanguardia di geolocalizzazione. Gli strumenti utilizzati sono stati infatti il Ground Penetrating Radar e l’Ultrasonic Testing in combinata, per arrivare alla più corretta ubicazione del corridoio e svelare un altro mistero relativo alla Grande Piramide di Cheope.