Api e inquinamento: gli insetti riescono a dare la giusta contezza dello stato dell’arte. Sono dei veri controllori dell’ambiente: il progetto in atto
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Per combattere l’inquinamento e capire quale sia lo stato dell’arte, ci pensano le api. I piccoli insetti sono infatti delle ottime sentinelle per monitorare i luoghi e svolgere un controllo ambientale. È una prassi ormai consolidata quella di “usare” le api come controllori in un modo che sia economico, ma anche di facile gestione e veramente molto efficace.
Le api, infatti, attraverso i loro comportamenti segnalato la situazione ambientale del loro habitat. L’alta mortalità, infatti, insieme ai residui di sostanze che si trovano nel loro corpo, segnalano l’uso esagerato dei pesticidi. Anche il miele, poi e gli altri prodotti che arrivano dall’alveare, sono indicatori di metalli pesanti, di agrofarmaci e di radionuclidi. La durata della loro vita, se breve, l’alta mobilità ed il raggio di volo, sono altre discriminanti che aiutano a capire cosa accade dal punto di vista dell’inquinamento.
Api contro l’inquinamento: il progetto in provincia di Brescia
Proprio le api sono state scelte dall’amministrazione comunale di Castegnato, in provincia di Brescia, come volano di monitoraggio ambientale. Attraverso l’analisi sulle api e sugli alveari della zona, ed in particolare quelli che si trovano nel sito di interesse nazionale Caffaro in località Pianera, si cercherà di capire a che livelli è l’inquinamento.
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Come? Attraverso l’analisi del miele e della cera per capire quali e quanti sono gli elementi nocivi presenti. Un’attività che durerà circa tre anni, periodo che consentirà di svolgere e portare a termine tutte le analisi del caso. Attraverso i suoi voli giornalieri, l’ape diventa una sentinella della zona in cui si vive. Perlustra i luoghi e riporta “a casa” diversi agenti e materiali esterni che se nocivi si ritrovano poi in quello che si produce in alveare.
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Proprio il miele, infatti, consente di capire, anche in breve tempo, qual è il livello di inquinamento. Per la sua conformazione accoglie gli agenti contaminanti e dunque le analisi ne mostrano chiaramente la presenza e la percentuale. Anche la cera, poi, è un altro strumento utile: apre la strada all’analisi dell’inquinamento su lungo termine. Per via della sua natura lipidica assorbe e trattiene tutti quei materiali contaminanti che permangono.