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Streghe Masche, a Torino la natura diventa inclusività

Esiste una leggenda popolare, risalente al Medioevo, che ha affascinato generazioni di turisti e locali: le Streghe Masche di Torino.

La strega nel bosco (Facebook/Comune di Almese) – Orizzontenergia.it

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Una leggenda risalente al Medioevo e che non smette di affascinare ancora oggi, conquistando turisti e locali. Si tratta della leggenda delle Streghe Masche di Torino, sorta quando la città di Torino era sotto l’influenza della dinastia Sabauda, la quale combatteva fermamente l’occultismo. Secondo la leggenda, un gruppo di streghe era solito riunirsi nelle zone di Piazza Statuto, nel cuore di Torino, e in molte altre città e aree del Piemonte.

Qui, le donne praticavano i loro riti magici e misteriosi, vendicandosi dei potenti della città. Queste donne erano conosciute come Streghe Masche, un termine che deriva dal dialetto piemontese e che significa “maschere stregonesche”, oppure “spirito maligno”. Secondo la narrazione medievale, queste donne erano di aspetto sgradevole, molto anziane, ed erano solite indossare maschere per nascondere il volto.

La leggenda delle Streghe Masche diventa contatto con la natura

Scultura rappresentate la ragazza di Rubiano (Facebook/Comune di Almese) – Orizzontenergia.it

La leggenda delle Streghe di Torino continua ad alimentarsi, tanto che molte persone si recano proprio in Piazza Statuto per questi luoghi misteriosi. Esistono visite guidate ed escursioni notturne che ripercorrono il folclore della zona. Le Streghe Masche rappresentano una parte importante della cultura e della tradizione della città piemontese, tanto che continuano a ispirare generazioni di artisti.

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Nell’Arboreto didattico di Pian dei Listelli, ad esempio, sono nate due nuove sculture, ispirate proprio alle streghe. Le due sculture sono incentrate sull’inclusività, sul ruolo della donna nella società moderna. Nel Comune di Almese, in provincia di Torino, i bambini imparano a conoscere gli alberi e il bosco.

Da qualche giorno, immerse nella natura, sono sorte due statue bellissime intagliate nel legno. Le due statue, l’una rappresentante una vecchia strega e l’altra una giovane e affascinante strega, hanno un valore simbolico particolare. Se la scultura della vecchia riprende il culto delle Streghe Masche, la giovane ragazza rappresenta la storia di una giovane di Rubiana, accusata in passato di stregoneria e giustiziata.

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La sua storia fa riflettere e insegna ai bambini a rispettare il ruolo delle donne nella società, la loro indipendenza e la loro forza. L’insegnamento più grande è quello di non giudicare mai dalle apparenze o in base ai pregiudizi. Insomma, nella natura si ricevono tani insegnamenti.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.