I tetti verdi in città arrivano in aiuto della biodiversità a contrasto dell’inquinamento urbano: vediamo gli ultimi sviluppi
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Le città verdi si inseriscono nella transizione energetica ed ecologica che sta interessando l’Europa e il mondo. Il cambiamento culturale necessario si compone di differenti strategie ed azioni, ognuna volta ad arrivare agli obbiettivi prefissati. L’inquinamento da smog è la prima piaga dei centri urbani e il suo contrasto è nell‘agenda delle amministrazioni comunali.
Uno degli aspetti che vengono implementati e posti all’interno dei progetti delle città green è l’aumento di aree verdi in più zone urbane. Il contributo è essenziale al buon cammino verso l’abbattimento dei gas di scarico, unitamente alla mobilità green tanto auspicata. Le metropoli si tingono di verde con soluzioni sempre più alternative e interessanti.
La biodiversità è fondamentale per la vita sul Pianeta e la sua presenza va preservata e incentivata ovunque. Anche nelle nostre città. Ne è un esempio Utrecht, metropoli olandese che intensifica il verde urbano, ponendo sulle pensiline alle fermate dei bus strati verdi e vitali. Si perchè la strategia si allarga all’inserimento di funghi sotterranei.
Non solo dunque fiori ed erba, ma un vero e proprio corridoio ecologico fatto anche di microorganismi associati ai vegetali. La ricerca si affina e modula i progetti urbani ai ritmi e ai processi esistenti in natura. Da sempre funghi e piante entrano in simbiosi lavorando all’unisono per scambi reciproci di nutrienti.
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Nulla di nuovo dunque, ma si replica semplicemente ciò che avviene in natura da oltre 400 milioni di anni. E la natura non sbaglia, ma si aiuta autonomamente attraverso reticoli sotterranei invisibili e preziosissimi per l’equilibrio degli ecosistemi. L’idea è quella di copiare tali reticoli e individuare quali specie fungine possano essere idonee per questa zone metropolitane e strati così sottili.
Non solo sulle pensiline dei mezzi pubblici, ma anche nei parchi e nelle aiuole in una ricerca avviata dalla campagna di SPUN in collaborazione con l’Università di Amsterdam. Lo studio si pone l’obbiettivo di identificare la comunità fungina più adatta a svilupparsi all’interno delle aree urbane e contribuire cosi alla preziosa biodiversità.
—>Città verdi, la soluzione contro il riscaldamento globale
E se c’è biodiversità si concretizza la capacità delle specie vegetali di assorbire l’anidride carbonica e le altre sostanze inquinanti per purificare l’aria. Il contributo non si esaurisce con questa importante azione, ma si completa con la capacità di assorbire contemporaneamente il calore e creare isolamento termico per gli edifici con pareti verdi. Un aiuto da non sottovalutare e da incentivare grazie all’individuazione delle specie che meglio si adatterebbero all’habitat urbano.