Quando e come fare la semina delle fave? Ci sono delle piccole ma preziose indicazioni da rispettare: ti spieghiamo tutto nella nostra guida
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Il ritorno alla terra oggi è davvero un fenomeno interessante. Sono sempre di più i giovani che intraprendono una strada legata all’agricoltura ma anche tante le famiglie che preferiscono avere il proprio orto, in un angolo del giardino o semplicemente sul balcone. Mangiare quello che si coltiva con le proprie mani è una soddisfazione che piace molto, assicurandosi, poi, di avere in tavola davvero degli ingredienti sani e freschi.
Tra questi ci sono le fave, tra i legumi forse più bistrattati, ma che danno invece grandi soddisfazioni. La semina delle fave non è difficile da fare ma richiede tempi e modi specifici che permettono di avere ottimi risultati. Oggi ti spieghiamo come procedere partendo della preparazione del terreno, passando alla scelta dei semi fino al momento giusto per seminare.
La semina delle fave: tutti i passaggi necessari
Per effettuare la semina delle fave si deve partire dalla preparazione del terreno per fare in modo che si ricrei un ambiente specifico in grado di far germogliare le piantine. La terra deve essere pulita eliminando erbacce e altro materiale che potrebbe ostacolare la crescita, poi zappata e arata e arricchita dal compost o fertilizzanti naturali per renderla ricca di sostanze nutritive.
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Il momento migliore per la semina delle fave è in primavera, quando il clima è mite. Molto dipende però dalla zona in cui ci si trova: è importante che il terreno sia caldo e che abbia raggiunto almeno i 10 gradi per consentire alle piantine di germogliare con più facilità. Un modo così per avere le fave pronte per l’estate e gustarle nel corso della stagione calda. A questo punto quali semi piantare? Ce ne sono tante varietà, ecco perché vanno scelti quelli che bene si adattano al tipo di terreno che si ha a disposizione e al momento in cui si vuole seminare.
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C’è da badare poi alla qualità: sempre meglio optare per semi locali o regionali, acquistati da produttori della zona che bene si adattano all’area climatica in cui si vive aiutando a conservare anche la biodiversità. Infine la semina vera a propria: ogni solco deve essere profondo 5-7 cm, ditante dagli altri almeno 30 ed ogni semi deve essere piantato a circa 10 cm di distanza. Si può poi coprire con la terra facendo una lieve pressione ma senza esagerare per evitare che sprofondino troppo. Per proteggerli da pioggia e vento si può coprirli con paglia o foglie secche.