Sono migliaia le specie animali a rischio estinzione, circa 42 mila, per questo motivo devono essere applicate norme specifiche per la loro tutela.
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI → INSTAGRAM
Il mondo sta cambiando rapidamente, per varie cause, tra cui l’attività antropica. La crisi climatica e le azioni sconsiderate dell’uomo mettono a repentaglio interi ecosistemi, distruggendo habitat naturali e condannando al rischio estinzione migliaia di specie animali. Secondo recenti stime, sarebbero circa 42 mila le specie a rischio.
Occorre puntare su campagne di tutela ambientale e di salvaguardia delle specie. Secondo Rikki Gumbs, attivista della Società Zoologica di Londra, ci si potrebbe focalizzare principalmente sulle specie animali che presentano tratti evolutivi distintivi. Proprio di recente, Gumbs e il suo team hanno ottenuto un aggiornamento della metrica EDGE. Cosa significa?
La metrica EDGE, ossia Evolutionarily Distinct and Globally Endangered, sviluppata nel 2007, prevede la classificazione di tutte le specie animali a rischio estinzione in base allo stato di conservazione. Anche e soprattutto in base a uno stato di conservazione sconosciuto, il quale raggruppa tantissime specie animali, tra cui anfibi, uccelli, rettili, coralli, squali, piante e mammiferi.
→ Lince Euroasiatica, torna in Italia uno dei mammiferi più rari
L’attenzione, dunque, si focalizza su specie animali particolari, meno conosciute. Solitamente, secondo Rikki Gumbs, focalizziamo l’attenzione solo sulle specie più popolari e più carine ai nostri occhi, mentre ignoriamo totalmente altre specie, magari più strane o più sconosciute. Tra gli animali meno considerati, ad esempio, c’è il serpente cieco del Madagascar.
Questo serpente di colore rosa ha origini antichissime, risalenti a milioni di anni fa, eppure non gode di grosse tutele, tanto che lo si sta condannando all’estinzione. Delle 42 mila specie animali a rischio, se ne contano 9 mila in più rispetto solo a 15 anni fa. Ciò è preoccupante, per questo motivo, gli studiosi stanno cercando di risalire alle specie “originarie”, quelle più antiche.
→ Cat Keeper, se non puoi adottarlo prendilo in affido
Le specie più antiche, infatti, hanno poi dato origine ad altre specie, evolutesi nel tempo. Insomma, se si perdono gli originali, si perde per sempre una parte della storia evolutiva del pianeta. Tra gli animali che si devono assolutamente tutelare troviamo l’opossum pigmeo di montagna, il gimnuro dalle orecchie lunghe. Insomma, occorre focalizzare l’attenzione non sulla singola specie, ma sull’intero ecosistema.