Sara, 11 anni, soffre di mutismo selettivo, grazie alla pet therapy guarisce

Negli ospedali è tornata – dopo lo stop dovuto alla pandemia Covid – la pet therapy. E ci sono già i primi ottimi risultati

sara torna a parlare con pet therapy
Pet therapy – Instagram – OrizzontEnergia.it

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La pet therapy, o terapia assistita dagli animali, è una forma di terapia che coinvolge animali domestici o animali addestrati per aiutare le persone a migliorare la loro salute mentale, fisica e sociale. Gli animali utilizzati possono essere cani, gatti, cavalli, uccelli, conigli e altri animali domestici o da fattoria.

La pet therapy può essere utilizzata in diversi contesti, come ospedali, case di cura, scuole, centri per disabili e istituti penitenziari, tra gli altri. Gli effetti benefici della pet therapy includono una riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione, un miglioramento del benessere emotivo e fisico, e un aumento dell’interazione sociale. E da Torino arriva una nuova incredibile storia.

Sara guarita grazie alla pet therapy

che cos'è la pet therapy
Pet therapy – Instagram – OrizzontEnergia.it

Negli ospedali ci sono persone che soffrono di disturbi alimentari e all’improvviso ritrovano la felicità nel loro volto. Allo stesso tempo ci sono pazienti che presentano mutismo selettivo riescono ad esprimere le proprie emozioni. Questi sono piccoli ma significativi risultati ottenuti attraverso le sedute di terapia assistita con gli animali presso il reparto di Neuropsichiatria dell’Ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, diretto dal Professor Benedetto Vitiello.

Dopo la pausa, dovuta alla pandemia, i giovani pazienti hanno finalmente potuto trascorrere del tempo con Sally, Spuma e Zedi, ottenendo i benefici che solo un amico a quattro zampe può offrire. Ciò perché prendersi cura di un cane può aiutare a prendersi cura di sé stessi.

Una paziente di nome Sara (il cui nome è di fantasia), affetta da mutismo selettivo, ha trovato sollievo passando del tempo con uno dei cani coinvolti nel progetto “Amici a 4 zampe” presso il reparto di Neuropsichiatria dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Lo stesso vale per Chiara, una ragazza di 15 anni con un disturbo del comportamento alimentare, che, prendendo un cane tra le braccia, è stata in grado di sorridere e ritrovare il suo lato più giocoso.

La pet therapy aiuta i pazienti a sentirsi più a proprio agio durante il ricovero e, attraverso la relazione con gli animali, ad aprire se stessi e a rilassarsi. L’ospedale ha anche introdotto un orario di “visita dei parenti a 4 zampe” per i pazienti del reparto di NPI, consentendo loro di passare un’ora con il proprio cane in presenza dei genitori e di un operatore del reparto. Ogni lunedì, i pazienti del Regina Margherita potranno godere della compagnia dei loro amici pelosi.

La pet therapy torna negli ospedali

L’arrivo dei compagni pelosi nelle corsie ha generato una piacevole sensazione di comfort non solo tra i pazienti, ma anche tra gli operatori sanitari. La direzione delle professioni sanitarie ha ideato un progetto sperimentale pionieristico chiamato “Prendersi cura di chi cura”, che prevede l’utilizzo della pet therapy per supportare i dipendenti del settore sanitario. Dato che il personale ospedaliero si trova spesso ad affrontare situazioni assistenziali molto complesse, l’idea è quella di offrire un aiuto grazie alle attività con gli animali. La Fondazione Forma, già a sostegno della pet therapy in ambito ospedaliero, ha accolto con grande entusiasmo anche questa iniziativa.

Il fine del progetto è di integrare alle terapie mediche una pratica che si basa sull’abilità innata degli animali di suscitare emozioni positive. Le attività, organizzate in piccoli gruppi in base all’età e alle patologie dei pazienti coinvolti, saranno variegate e ben strutturate. L’unità di Chirurgia Pediatrica del Sant’Orsola ospita ogni anno quasi quattromila bambini e ragazzi sotto i diciotto anni. Isi e Puntino, i due compagni a quattro zampe, avranno il compito di migliorare il benessere psicofisico di tutti questi piccoli pazienti. In veste di “infermieri pelosi” competenti, riusciranno sicuramente a portare a termine la loro missione.

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