Al via la sperimentazione dei cassonetti smart nella Capitale, ma al momento si sta rivelando un vero flop: un grosso problema per Roma.
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Da qualche tempo, a Roma, hanno fatto la loro comparsa dei cassonetti speciali per la raccolta dei rifiuti. Sono smart, intelligenti e anche costosi, ma stanno funzionando? Al momento, si stanno rivelando dei flop e sembrano non riuscire a risolvere il problema atavico della spazzatura romana. A cosa si deve questo flop? Per molteplici cause.
Quando furono installati per le strade di Roma, erano stati salutati come una rivoluzione Green per salvare la città con una migliore raccolta differenziata. Tuttavia, i nuovi cassonetti smart installati tra piazzale Appio e piazza Ponto Longo, non riescono a risolvere il problema annoso dei rifiuti urbani, e neanche ad allegerirlo. Questione di inciviltà della popolazione, ma anche di mancanza di una corretta amministrazione.
Il problema atavico dei rifiuti a Roma: neanche i cassonetti smart possono migliorare la situazione
Perché questi cassonetti sono diversi da quelli tradizionali? Perché sono considerati smart, intelligenti? Il conferimento e lo svuotamento sono diversi dal solito, garantiscono maggiore efficienza e pulizia. Sono ignifughi e dotati (in teoria) di sensori anti parcheggio e di sensori che indicano il livello di riempimento. Senza contare che, essendo chiusi, non possono essere assaliti da ratti e uccelli.
E allora, cosa non ha funzionato in questi mesi di sperimentazione? La redazione di Canale 10, ma anche le fotografie scattate dei cittadini della zona e postate sulla pagina Roma Today, mettono in luce la realtà dei fatti. Cassonetti sommersi da rifiuti, buste di plastica incastrate delle fessure e sporcizia tutta intorno. Insomma, la situazione è sempre la stessa, e per colpa dell’inciviltà romana.
I cassonetti smart ora si stanno diffondendo in diversi quartieri della Capitale, dal quartiere Africano a Prati, da San Giovanni all’Appio. Ma cambierà qualcosa? Purtroppo, il senso di inciviltà che attanaglia Roma è popolare da anni, se non decenni, e al momento la sperimentazione è un flop assoluto.
Ma l’inciviltà dei cittadini va di pari passo con l’incapacità, da parte dell’amministrazione, di trovare soluzioni concrete. L’Ama ha grossi problemi da tempo immemore, il Comune è immobile, la disorganizzazione regna sovrana. Vedere una città del genere così degradata, sporca e sommersa dai rifiuti, è una ferita al cuore.
Bisognerebbe evolversi, affrontare una corretta raccolta differenziata, imporla a tutti quanti, come in tutte le Capitali più avanzate, insistere sul tema fino a quando non si cambierà mentalità, gestendo in modo corretto il conferimento e lo smaltimento della spazzatura. Quanto ancora bisogna aspettare per vedere la Capitale pulita? Personalmente, in quanto romano, sono fortemente deluso. Credo proprio che non cambierà nulla, almeno non nell’immediato futuro.