Nello spazio ci sono più satelliti che stelle, cosa dobbiamo sapere

Lo spazio è stato invaso dai satelliti artificiali. Secondo un nuovo studio sono più delle stelle. E gli scienziati lanciano l’allarme

più stelle o satelliti nello spazio
Satellite- Pixabay – OrizzontEnergia.it

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Guardando verso il firmamento in una notte buia, non vedremo più le solite stelle. Invece, ci saranno numerosi punti luminosi in movimento, sempre più numerosi, che nel giro di pochi anni prenderanno il sopravvento sugli astri. Chi ha cercato di contare le stelle (almeno quelle visibili a occhio nudo), è riuscito a contabilizzarne circa 5-6 mila.

Tuttavia, solo le due megacostellazioni di satelliti Starlink e Oneweb, prevedono di lanciare nel prossimo futuro 48 mila satelliti. Attualmente, intorno alla Terra orbitano già 36 mila oggetti, la maggior parte dei quali frammenti di satelliti distrutti, più grandi di 10 centimetri.

I satelliti (artificiali) stanno invadendo lo spazio

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Stelle – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Un gruppo di astronomi internazionali ha lanciato un allarme sulla rivista Nature Astronomy, affermando che presto ogni immagine ottenuta tramite telescopi conterrà le scie dei numerosi satelliti artificiali che orbitano intorno alla Terra. Attualmente, ci sono già circa 36mila oggetti più grandi di 10 centimetri in orbita terrestre, ma la situazione peggiorerà con il lancio di altri 48mila satelliti previsti da due megacostellazioni, Starlink e OneWeb, entrambe nate intorno al 2019 e dedicate alle telecomunicazioni.

Tutto ciò sta creando problemi per la visione delle stelle e il lavoro dei telescopi, compreso quello spaziale come il celebre Hubble. Per questo, gli astronomi hanno dichiarato che è giunto il momento di proteggere anche il nostro cielo, dopo aver firmato un accordo per la protezione degli oceani. Starlink è stata costruita da SpaceX, azienda guidata da Elon Musk, mentre OneWeb è un’altra società privata anglo-americana specializzata in telecomunicazioni.

La massa di satelliti che riempiono l’orbita bassa terrestre non è controllata, lasciandoci senza alcun potere decisionale“, denuncia Fabio Falchi, astronoma e presidente di CieloBuio, un’associazione italiana che si occupa dell’inquinamento luminoso, e ricercatore presso l’Istituto di scienza e tecnologia dell’inquinamento luminoso (Istil) di Trieste. Falchi è uno degli autori della ricerca pubblicata su Nature Astronomy che lancia l’allarme sulla questione.

Vi sono anche interessi militari dietro a queste costellazioni di satelliti. Dopo che gli Stati Uniti completeranno la loro rete, altri paesi come Russia e Cina seguiranno l’esempio. L’escalation sarà inevitabile“. Nel secolo scorso gli astronomi cercavano luoghi inaccessibili e scuri come le Ande o le Hawaii per costruire i loro telescopi, ma oggi non ci sono più luoghi adatti: l’inquinamento luminoso arriverà direttamente dal cielo.

Un rischio sottovalutato

Secondo uno studio pubblicato su Nature, gli astronomi prevedono che il cielo sopra il telescopio Vera Rubin in costruzione in Cile sarà circa il 7,5% più luminoso del previsto a causa della presenza di migliaia di satelliti in orbita bassa.

Inoltre, gli scienziati stimano che ogni due foto spaziali, una conterrà la scia di un satellite, come un invasore in un’immagine di nozze che fa un saluto dietro le spalle. Questo ostacolerà la ricerca di asteroidi pericolosi per la Terra e ridurrà le scoperte degli scienziati.

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