Arriva una nuova evoluzione della sepoltura: morire e diventare coralli diventa realtà, il progetto marino per la salvaguardia delle barriere coralline.
Si chiama Eternal Reef, un progetto messo in piedi dalla compagnia Reef Ball Comapany, e permette a tutti quanti di trasformarsi, una volta deceduti, in un corallo che andrà a far parte della barriera corallina. In questo modo, si tutela la barriera corallina, aggiungendo nuovi coralli di origina umana, salvaguardando la salute del mare e inquinando meno sulla superficie terrestre.
Nato dall’idea due due universitari della Florida, il progetto ha preso piede solo di recente, quando ci si è accorti della cattiva salute in cui versano le barriere coralline del mondo, in particolare quella delle coste americane, le Florida Keys, un arcipelago a sud est della Florida, appunto. È un modo per contrastare il deterioramento dei fondali marini, ma come funziona?
Trasformarsi in coralli una volta morti: ora è possibile grazie al progetto Eternal Reef
Secondo il fondatore Don Brawley, si tratta di un progetto romantico, che consiste nella creazione delle Reef Balls, ossia delle palle composte da uno speciale cemento dal pH neutro, capace di riprodurre l’ambiente marino, dando modo ai coralli e ai microorganismi marini di svilupparsi come in natura. La superficie delle palle, infatti, che è ruvida, permette a piante e animali di crescere.
Le palle in cemento speciale offrono anche rifugio agli animali. Ma l’idea di Brawley ha origini abbastanza vecchie, risalenti agli anni 90. Era il 1998 quando, il suocero dello stesso Brawley, aveva espresso il desiderio di essere cremato e di far spargere le sue ceneri proprio lungo la barriera corallina a largo della Florida.
Eternal Reef: eco sepoltura in mare per la tutela delle barriere coralline
Oggi, questa visione romantica è diventata realtà, rivoluzionando il concetto di sepoltura. Fino ad ora, l’organizzazione ha creato centinaia di “coralli funebri” in 25 siti marini, dal Texas fino al New Jersey. In questo modo, i morti potranno contribuire alla tutela della biodiversità e alla salute del mare. Tuttavia, ancora ci sono dei problemi, soprattutto legati ai costi.
Le Reef Balls, infatti, non sono economiche, e per trasformare il corpo di un defunto in cemento speciale si spende molto. Inoltre, ogni singola cremazione rilascia circa 400 kg di CO2, senza contare l’utilizzo del calcestruzzo, non proprio sostenibile. Una sepoltura sicuramente romantica e utile per gli oceani e per gli organismi che popolano le acque, ma ancora da migliorare.
Si deve trovare il modo di riuscire a trasformare il corpo in un materiale non deperibile ma, allo stesso tempo, naturale. Tuttavia, sono sempre di più le alternative Green alla sepoltura tradizionale, la quale sta diventando sempre meno sostenibile e fin troppo invasiva. Le eco sepolture si stanno diffondendo sempre di più.
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