Milano, una delle città più inquinate d’Italia: la situazione

Milano, in vetta tra le città più inquinate al mondo. I dati sono paurosi e vanno tutti nella stessa direzione. Ecco cosa succede

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Duomo di Milano (Canva) – Orizzontenergia.it

Milano come Dhaka in Bangladesh, ad Hanoi in Vietnam, o a Pechino e Teheran. Una similitudine non proprio positiva questa per il capoluogo lombardo che nei giorni scorsi ha toccato record che fanno rabbrividire. Sono i numeri a dirlo. Milano è la città più inquinata in Italia ma non solo. Si posiziona secondo i dati IQAir come la terza al mondo per gli alti livelli di inquinamento.

Le stime sono in costante aggiornamento ma anche per questo, la cittadina lombarda non perde i primati. I dati con il passare dei giorni non variano molto. In termini di inquinamento si parla di PM 2,5, il che vuol dire che l’aria è tossica ad alti livelli e proprio questo tiene la città sempre presente nella lista delle metropoli più inquinate al mondo. Ma perché tutto questo? Vediamo cosa succede.

Milano, podio negativo tra le città inquinate: i dati

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Skyline di Milano (Canva) – Orizzontenergia.it

I dati internazionali che vedono Milano nella triade delle città più inquinate non vengono smentiti da quelli rilevati dalle centraline dell’Arpa. La constatazione negativa è una certezza con una quantità spaventosa di polveri sottili che arriva al limite del consentito con 50 microgrammi per metro cubo. Nella città della Madonnina la media del Pm10 è di 47.75 µg/m³.

Tra i maggiori responsabili di questa situazione c’è il traffico che produce, in generale e non solo a Milano, la metà dell’azoto presente in atmosfera incidendo tra il 40 e l’80% sull’inquinamento ed il 20% al particolato fine presente nell’aria. Da non trascurare è l’uso del riscaldamento che influisce per circa il 10% sulla produzione di azoto ma ben il 56% alle polveri sottili. L’agricoltura, inoltre, svolge un ruolo indiscriminato, maggiore produttrice dell’ammoniaca che si diffonde.

Al momento il capoluogo lombardo e la Regione Lombardia non hanno attivato nessuna misura che permetta di contenere lo smog, nonostante il protocollo antismog previsto dalle istituzioni regionali. Per ora è solo consigliato l’uso della mascherina Ffp2, dell’uso dei depuratori d’aria e di praticare attività fisica al chiuso piuttosto che all’aperto. Un ennesimo segnale questo che sottolinea come la Pianura Padana sia sempre di più una zona ad alto rischio per la salute umana.

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