Nel Stati Uniti al via la sperimentazione della carne coltivata in laboratorio, prodotta da cellule di pollo: la soluzione per il futuro.
Sicuramente si tratta di una notizia molto interessante, la Food and Drug Administration (FDA) ha dato il via libera alla produzione di carne in laboratorio. Accade negli Stati Uniti, dove da anni si sta sperimentando carne “alternativa” per soddisfare il bisogno della popolazione e per abbattere, o almeno rallentare, i danni causati dagli allevamenti intensivi.
Lo scorso novembre 2022, l’Amministrazione americana ha dato l’ok alla cosiddetta “carne coltivata”, creata direttamente in laboratorio utilizzando le cellule di pollo coltivate dall’azienda UPSIDE Foods, un prodotto alimentare considerato sano e sicuro, pari alla carne vera. Nelle scorse settimane, inoltre, alla sperimentazione si è unita anche un’altra azienda, la GOOD Meat.
Carne prodotta direttamente in laboratorio, l’alternativa agli allevamenti intensivi
La società GOOD Meat, che coltiva pollo e altre tipologie di carne derivanti da cellule animali, senza allevare animali e senza macellarli, ora si è unita alla sperimentazione di carne alternativa. La FDA, dunque, ha preso una decisione rivoluzionaria che apre nuovi orizzonti nel settore alimentare e che, molto probabilmente, cambierà il nostro futuro.
Ancora bisogna attendere il commercio di questi prodotti da laboratorio, intanto le sperimentazioni proseguono, evidenziando risultati decisamente incoraggianti. Nelle prossime settimane, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti dovrà ispezionare i processi effettuati dalla GOOD Meat, e testimoniare la buona gestione di tutto l’impianto di produzione.
La GOOD Meat si sta impegnando per portare a termine questo incredibile programma, estraendo campioni di cellule dai polli. Le cellule, poi, sono alimentate con un mix di proteine, grassi e carboidrati, gli stessi elementi che occorrono per lo sviluppo naturale delle cellule in un corpo vivo. Le cellule proliferano e danno origine a una carne sviluppata all’interno di appositi vassoi.
A questo punto, i ricercatori modellano la carne la suddividono tipologie, come filetti o hamburger. Dopo circa un mese può essere consumata. Consistenza e sapore sono identici alla vera carne che siamo soliti consumare ogni giorno. Speriamo che il programma possa prendere vita nel prossimo futuro, facendo chiudere gli allevamenti intensivi.
Gli allevamenti intensivi, oltre che eticamente scorretti e a dir poco infernali, rappresentano un grave problema non solo per il benessere degli animali, ma per tutto il pianeta, a causa dell’enorme consumo di risorse importanti, come l’acqua, e a causa dell’inquinamento atmosferico, di cui rappresentano quasi il 20% delle emissioni.
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