Un nuovo guardrail di gomma riciclata è allo studio per rivoluzionare questo mezzo di sicurezza temuto dai motociclisti
I guardrail sono considerati pericolosi per i motociclisti per diversi motivi. In primo luogo, i guardrail sono stati progettati principalmente per proteggere i veicoli a quattro ruote e non tengono conto delle esigenze dei motociclisti. In particolare, i tubi verticali o i pali orizzontali che compongono i guardrail possono rappresentare un serio pericolo per i motociclisti in caso di incidente.
Quando un motociclista colpisce un guardrail, l’impatto può causare gravi danni al conducente e alla moto. In alcuni casi, il guardrail può causare la decapitazione del motociclista o causare ferite alle gambe o alle braccia. Inoltre, i tubi o i pali possono causare danni alla moto, rendendo impossibile la guida in seguito all’impatto.
Inoltre, il design dei guardrail può anche aumentare il rischio di un incidente per i motociclisti. Ad esempio, alcuni guardrail hanno un bordo appuntito che può tagliare la pelle dei motociclisti in caso di impatto. Inoltre, la superficie liscia del guardrail può causare la perdita di aderenza delle ruote della moto, il che può portare a un ulteriore incidente. Ma qualcosa sta cambiando…
I guardrail possono rappresentare un serio pericolo per i motociclisti a causa del loro design e della mancanza di considerazione per le esigenze dei motociclisti. È importante che gli enti preposti alla sicurezza stradale tengano conto di questi fattori e progettino soluzioni di protezione per i motociclisti più adatte alle loro esigenze.
Ma qualcosa si sta evolvendo nell’ambito della sicurezza stradale con l’implementazione di un nuovo dispositivo ecologico “protettore dei motociclisti“. L’ANAS sta lavorando internamente a varie iniziative per incrementare la sicurezza sulle strade, tra cui il DSMU ecologico Anas, un acronimo che significa Dispositivo universale di protezione dei motociclisti.
La finalità del progetto è quella di assicurare una maggiore sicurezza sulle strade per i conducenti vulnerabili, tra cui i motociclisti, ma anche di perseguire un obiettivo di sostenibilità ambientale. I risultati dei test effettuati dimostrerebbero l’elevata efficacia del dispositivo nel ridurre le lesioni gravi dei motociclisti, anche in curvatura, e la sua capacità di adattarsi alle curve strette della barriera.
Si tratta, dunque, di un progetto estremamente importante, sia dal punto di vista della sicurezza stradale che da quello ecologico. Il dispositivo, modulare e flessibile, è realizzato con materiali sostenibili, come la gomma riciclata proveniente dagli pneumatici dismessi, che viene così riutilizzata in modo utile e responsabile, evitando di contribuire all’inquinamento dell’ambiente.
Il nuovo dispositivo di sicurezza ecologico “salva motociclisti” è stato sviluppato utilizzando una mescola di gomma riciclata derivante da pneumatici dismessi, combinata con materie termoplastiche. Grazie alla loro elevata sostenibilità, queste mescole sono in grado di coniugare performance tecniche di alto livello con una qualità eccezionale.
Ora non ci resta che attendere con ansia l’installazione del dispositivo sulle strade italiane, il quale contribuirà a salvaguardare la vita degli utenti della strada più vulnerabili e a valorizzare le gomme altrimenti destinate allo smaltimento.
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