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L’umanità può sopravvivere all’espansione solare?

Ti sei mai chiesto se l’umanità possa sopravvivere all’espansione solare? Scopriamo di più sull’argomento.

Sole al tramonto – Pixabay – Orizzontenergia.it

Capita spesso di porsi interrogativi sul futuro del nostro pianeta ed uno di questi riguarda proprio la nostra sopravvivenza. Una delle situazioni che potrebbe porre fine all’umanità è ad esempio l’espansione solare.

Ti sei mai chiesto se l’umanità possa sopravvivere all’espansione solare? Il sole, la stella che ci illumina e ci riscalda, ha circa 4,5 miliardi di anni e, come tutte le cose dell’universo, invecchia. In poco più di un miliardo di anni, il sole si espanderà così tanto che il suo calore inizierà a sciogliere la superficie della Terra.

Ma le generazioni future avranno una via di scampo oppure potranno evitare il peggio e salvarsi? La risposta a questa domanda è che sarebbe difficile, ma non impossibile. Per rispondere ci affidiamo alla attenta spiegazione proposta dal canale YouTube ” SCIENZIATI subito”. Scopriamo allora tutti i dettagli di ciò che potrebbe realmente succedere e quale sarebbe la soluzione per salvarsi.

La soluzione per salvarsi dall’espansione solare

Universo – Pexels – orizzontenergia.it

Sebbene la morte del sole sia inevitabile, esistono diverse tecniche che potrebbero essere utilizzate per salvare la il nostro pianeta dalla sua espansione distruttiva.

Una di queste soluzioni potrebbe essere la cosiddetta “fionda gravitazionale”. Si tratta di una tecnica che viene utilizzata da tempo per lanciare le navicelle spaziali nello spazio.

Quando un’astronave arriva vicino ad un pianeta, la gravità inevitabilmente lo trattiene. Se la navicella dovesse passare da una particolare angolazione, sarebbe in grado di sfruttare la forza gravitazionale del pianeta per essere catapultata molto più velocemente nello spazio.

Questa particolare energia – considerabile come un turbo – proviene dal moto di rivoluzione del pianeta intorno al sole. Per citare Newton, però, sappiamo che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, motivo per cui non appena l’astronave riesce a sfruttare la gravità terrestre per accelerare e muoversi verso la Terra, il pianeta rallenterebbe e si avvicinerebbe all’astronave.

La massa dell’astronave è così piccola rispetto alla Terra che viene scagliata molto lontana, mentre il pianeta viene non ne risentirebbe affatto. Tuttavia, se aumentassimo le dimensioni dell’astronave potremmo spostare facilmente l’orbita della Terra lontano dal Sole.

Potremmo mai mettere in pratica la soluzione della fionda gravitazionale?

Per farlo servirebbero milioni di anni, ma soprattutto grandi oggetti, alla corretta distanza così da evitare che si schiantino a terra.

E’ bene ricordare che il 9 ottobre 2013, la Terra è stata utilizzata per dare una spinta gravitazionale a Juno, una particolare sonda spaziale diretta proprio verso Giove.

Juno ha sfruttato la gravità della Terra come fosse una fionda in modo da aumentare la sua velocità di 7,3 km/s. Nel frattempo, la Terra si è spostata di una piccola frazione. Juno ha poi raggiunto Giove solo nel 2016.

Per spostare la Terra e salvarla quindi dal sole morente, avremmo dunque bisogno che ogni 6000 anni circa, un oggetto con una massa di circa 10^19 kg si avvicini al pianeta.

Si tratterebbe di un oggetto largo 100 km, più o meno come un asteroide. L’asteroide verrebbe quindi lanciato dal Sole, passando dal nostro pianeta e sfruttandolo proprio come una fionda, per poi dirigersi verso Giove che a sua volta lo rimbalzerebbe sul Sole.

Non saremmo però in grado di spostare oggetti così grandi e pesanti come un asteroide di 100 km di larghezza. Inoltre, anche se riuscissimo a spostare la Terra in una nuova orbita, questo non sarebbe una soluzione a lungo termine.

Il Sole continuerà a invecchiare e alla fine si espanderà fino a diventare una gigante rossa, inghiottendo la Terra e tutti i pianeti del sistema solare interno.

Quindi, sebbene sia interessante immaginare delle soluzioni alternative per poter evitare il destino finale della Terra, la verità è che non abbiamo ancora la tecnologia per farlo. Ma questo non significa che non dobbiamo cercare di preservare il nostro pianeta.

Ci sono molte cose che possiamo fare per rallentare il cambiamento climatico, proteggere la biodiversità e garantire che la Terra rimanga un luogo ospitale ed abitabile per le generazioni future.

Si dovrebbero adottare delle pratiche eco-sostenibili, riducendo le nostre emissioni di gas serra. Ciò significa investire in energie rinnovabili come l’energia solare e l’eolica, ridurre il consumo di carne e aumentare la quantità di cibo vegetale nella nostra dieta, promuovere l’efficienza energetica e ridurre gli sprechi.

Inoltre, dobbiamo proteggere le foreste, gli oceani e gli altri ecosistemi naturali, che sono essenziali per la salute del nostro pianeta. Questi ecosistemi assorbono le emissioni di carbonio e forniscono servizi ecosistemici essenziali come la purificazione dell’acqua e dell’aria, la regolazione del clima e la protezione dalle inondazioni.

Infine, dobbiamo investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie innovative per affrontare i problemi ambientali globali. Ci sono molte soluzioni promettenti in fase di sviluppo, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio, l’agricoltura sostenibile e le tecnologie dell’idrogeno verde.

In sintesi, mentre non possiamo evitare la fine inevitabile della Terra, possiamo e dobbiamo fare di tutto per proteggere il nostro pianeta e garantire che rimanga abitabile per le generazioni future.

Ci sono molte cose che possiamo fare a livello individuale, come ad esempio ridurre il nostro consumo di energia e promuovere piuttosto la sostenibilità, ma è anche importante che i governi si impegnino in modo serio nell’affrontare la crisi climatica e proteggere l’ambiente. Solo lavorando insieme, possiamo quindi garantire un futuro sostenibile per la Terra e tutti gli esseri viventi che vi abitano.

Federica Pichierri

Classe 1994, nata a Bari. Sono una studentessa di Fisica poiché da sempre ho una passione per la scienza e la medicina. L’altra mia passione che non mi ha mai abbandonata è stata quella della scrittura, motivo per cui il mio obiettivo sarebbe quello un giorno di poter scrivere di scienza. Amo viaggiare e scoprire la cultura culinaria dei posti che visito e mi piacerebbe trasformare queste mie passioni in lavoro.