La recinzione del giardino invece di essere fatta con le classiche reti o con i pali in legno, può diventare bellissima e green
Le recinzioni in giardino possono servire a diverse funzioni. Innanzitutto, possono essere utilizzate per delimitare il confine tra la proprietà e quella dei vicini, per evitare dispute e per proteggere la privacy. Inoltre, le recinzioni possono servire a scopi pratici, come quello di impedire l’accesso agli animali, come cani o gatti, o di impedire che le piante vengano danneggiate o calpestate.
Costruire una recinzione per il giardino richiede tempo e denaro. Soprattutto quando si decide di optare per quelle dal design curato e realizzate di materiali di alta qualità. Per fortuna però esistono anche altre soluzioni per renderla esteticamente accattivante, come ad esempio l’utilizzo di piante rampicanti. Queste piante sono perfette per decorare la recinzione e aggiungere un tocco di colore e profumo.
Piante rampicanti come recinzioni: quante idee
Creare una recinzione con le piante rampicanti può migliorare l’aspetto estetico della proprietà. Ma soprattutto offre privacy, riduce il rumore e proteggere l’abitazione dagli elementi atmosferici. Senza dimenticare che può anche essere una scelta sostenibile e amica dell’ambiente. Ma quali sono le piante migliori?
Una prima opzione è il caprifoglio (Lonicera caprifolium). Si tratta di una pianta che cresce spontanea in campagna e ha fiori dal colore bianco crema che emanano un profumo inebriante dalla primavera all’estate. Da questa specie sono stati selezionati molte cultivar diversi per colore e forma, tutti altrettanto profumati. Queste piante sono generalmente La recinzione del giardino invece di essere fatta con le classiche reti o con i pali in legno, può diventare bellissima e greene richiedono cure solo nei primi due anni di vita, in grado di crescere anche in zone semi-ombreggiate (anche se potrebbero produrre meno fiori) e tollerare temperature rigide. Grazie alla vasta gamma di combinazioni cromatiche disponibili, rappresentano una scelta eccellente per rivestire recinzioni a maglia stretta.
Un’interessante opzione – se vivete in una zona calda e soleggiata – è una pianta da siepe sempre meritevole di considerazione è la bouganville. Queste piante si adattano molto bene alle zone costiere dove gli inverni non sono troppo freddi. Se le coltivate in pieno sole, potrete godere di una fioritura spettacolare, mentre una posizione più ombreggiata porterà la pianta a produrre principalmente foglie con pochi fiori. Tuttavia, è importante evitare che siano esposte a venti forti.
Da sempre incantevole per il suo aroma, soprattutto nelle serate estive, il gelsomino (Jasminum L.) è una pianta molto amata. A volte, tuttavia, ciò che percepiamo come gelsomino è in realtà una pianta simile chiamata falso gelsomino (Rincospermum). Anche questa è comunque un’ottima scelta per rivestire recinzioni. Il gelsomino vero preferisce essere coltivato in posizioni soleggiate e calde, mentre il falso può resistere anche in zone dove gli inverni sono molto rigidi. Quindi, a seconda delle esigenze, è possibile scegliere tra le due opzioni.
Le clematidi, per sbocciare abbondantemente come meritano, richiedono l’esposizione al sole. Tuttavia, non tollerano la siccità prolungata, quindi è importante bagnare il terreno durante l’estate se si asciuga completamente prima dell’arrivo delle piogge. Queste piante sono in grado di coprire ampie superfici con la loro chioma fitta di fiori, alcuni dei quali, in alcune varietà, sono anche doppi, ma in ogni caso sempre di grande bellezza.
L’ipomea, spesso chiamata campanella per la sua somiglianza alla campanella, è un parente del convolvolo, una pianta considerata infestante. È nota per la sua facilità di propagazione. Esistono centinaia di specie di ipomea, ma le più comuni hanno un aspetto molto simile tra di loro, differenziandosi principalmente per le sfumature o variegature dei fiori. Queste piante preferiscono il pieno sole e temperature invernali non inferiori ai 12-14°, ma se garantita la giusta esposizione, sono pressoché autosufficienti dopo il primo anno di coltivazione.
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