Giovani in agricoltura, un mondo che offre ancora tantissimo. Le aspettative sono alte, lo dicono i numeri di Coldiretti
Che ci sia stato un ritorno dei giovani all’agricoltura è un dato ormai assodato. Lo dicono i dati e le ricerche fatte in merito. Il mondo della terra è diventato, di nuovo, attraente per le giovani generazioni che hanno compreso che investire in questo settore non solo dà grandi soddisfazioni ma assicura anche un futuro di tutto rispetto.
Il modo di approcciarsi è totalmente diverso rispetto al passato. Oggi la fanno da padrone la digitalizzazione e l’attenzione alla sostenibilità due varianti che non possono mancare nel mondo dell’agricoltura. Queste le basi che hanno permesso di dire che in questo settore c’è ancora ampio spazio per i giovani. Oltre 100 mila ne possono ancora lavorare dei campi, parola di Coldiretti.
Direttamente da Vinitaly, una delle più grandi manifestazioni legate all’enogastronomia e al mondo agricolo, Coldiretti lancia un messaggio importantissimo: c’è ancora tanto spazio per i giovani, anche under 35, nei campi. Sono oltre un milione, infatti, quelli che lo scorso anno sono entrati nel settore con un contratto da dipendente, e di questi uno terzo era un giovanissimo.
Già da questo si intuisce come la strada della lavorazione della terra non spaventa più. Sempre nel 2022 sono stati 55 mila i giovani imprenditori italiani che hanno scelto il mondo dell’agricoltura, dell’allevamento e della gestione degli agriturismi per creare la propria impresa. Mondi che hanno bisogno sempre più di figure specializzate.
Tra le più richieste, come ha sottolineato proprio Coldiretti, ci sono i trattoristi, i serricoltori, i potatori e i tecnici dell’agricoltura 4.0 in grado di utilizzare gli strumenti informatici, guidare droni, leggere i dati metereologici che in questo campo sono fondamentali. Tutte mansioni che necessitano di conoscenze specifiche e altamente qualificate che ai giovani italiani non mancano. Allo stesso modo c’è bisogno anche di manodopera per il momento delle semine, dei raccolti e di tante altre attività indispensabili che la campagna richiede che apre le porte a coloro che sono meno specializzati ma che credono in questo mondo e nella forza del proprio Paese.