Ricci di mare: cambia tutto. Non sarà più possibile pescarli ma anche commercializzarli, detenerli e trasportarli. Decisione storica: il motivo
Sono tra i frutti di mare più speciali, in primis per la loro forma ma anche per il loro sapore. Parliamo dei ricci di mare diffusi lungo tutto il Mediterraneo ed in particolare se ne trovano molti lungo le coste della Sicilia e della Puglia. La loro parte interna è di colore intenso, simile al corallo che viene spesso mangiata cruda, presa direttamente dal riccio con un cucchiaino.
La pesca dei ricci di mare da parte dell’uomo è pratica antichissima, realizzata con diversi strumenti, anche rudimentali. I pescatori più abili non avevano bisogno di bagnarsi nemmeno le mani per portare a casa un bel bottino. Ora però le cose stanno per cambiare a causa di un divieto di pesca che è esteso per circa 3 anni. Un vero stop alla pratica che blocca la tradizione. Ma perché? Vediamo cosa sta succedendo.
Ricci di mare: arriva le legge che cambia tutto
In Puglia scatta il divieto di pescare i ricci di mare per 3 anni. Un vero fermo per la pratica antichissima che è arrivato dopo l’approvazione, negli scorsi giorni, della proposta di legge a firma di Paolo Pagliaro. Lo scorso 28 marzo il Consiglio regionale ha deciso: non sarà più possibile pescare i ricci di mare. La scelta è stata fatta per tutelare e salvaguardare la specie e non è la sola in Italia.
Negli ultimi anni, spiegano dagli ambienti regionali, c’è stato un “massiccio prelievo” dei frutti di mare e ora è necessario dare respiro all’habitat e agli stock di ricostituirsi. La nuova legge stabilisce non solo il divieto di pesca ma anche la detenzione, il trasporto, lo sbarco e la commercializzazione dei ricci e dei loro derivati presenti nelle acque pugliesi ad eccezione di quelli che provengono da altri mari fuori dalla competenza regionale.
Un passo storico per la Puglia che da sempre è stata legata a questa pratica ma che negli ultimi anni si è così rinforzata tanto da rischiare lo spopolamento dei suoi mari da parte di questi animali. Per i pugliesi un grande ma doveroso sacrificio. Da sempre abituati a mangiarli freschi e appena pescati dovranno cambiare abitudini consapevoli però che la propria terra ha necessità di essere protetta e tutelata prima che sia troppo tardi.