Dopo la farina di grilli arrivano le polpette di mammut. Ma sarà davvero possibile realizzarle? Scopriamo tutto a riguardo.
Negli ultimi anni, la domanda di prodotti alimentari alternativi ha visto un notevole aumento. L’obiettivo è quello di creare alimenti che siano sostenibili, etici e che abbiano un impatto ridotto sull’ambiente.
Ultimamente si è parlato tanto, ad esempio, della farina di grillo. Si tratta di un tipo di farina estremamente proteica che potrebbe essere utilizzata per realizzare diversi prodotti alimentare come dolci e pane.
Una delle ultime novità nel mondo del food però sono le polpette di mammut. Sì, avete letto bene: le polpette di mammut. Questo alimento è stato creato da una società olandese chiamata Meat the Future che ha come obiettivo quello di creare carne coltivata in laboratorio.
La carne “coltivata” non è altro che carne che viene prodotta in vitro, utilizzando le cellule di animali vivi. Cerchiamo di scoprire di più riguardo queste particolari polpette.
Le polpette di mammut sono fatte utilizzando delle cellule di mammut liofilizzate e poi riprodotte in vitro. Non si tratta di vera e propria carne, ma di una sostanza che simula la carne. Il processo di produzione è ancora in fase di sviluppo, ma gli esperti sperano di ottenere un prodotto da mettere in commercio entro i prossimi anni.
La domanda che molti si pongono è però la seguente: perché creare polpette di mammut? La risposta è molto semplice. I mammut sono animali estinti, ma ci sono ancora molte cellule vive conservate nei loro fossili.
Queste cellule possono essere utilizzate per produrre della carne, ma senza la necessità di uccidere altri animali. Un progetto ambizioso che potrebbe mettere d’accordo gli amanti della carne e vegani.
Ma c’è di più. La carne “coltivata” in questo modo ha un impatto ambientale decisamente ridotto rispetto alla normale carne che si produce negli allevamenti.
Per produrre la carne in vitro, infatti, sono necessarie pochissime risorse idriche e poca terra coltivabile, necessaria invece per nutrire gli animali negli allevamenti.
La produzione di carne in vitro, inoltre, non produce emissioni di CO2 e non comporta neanche l’utilizzo di antibiotici spesso utilizzati negli allevamenti intensivi.
Ma ci sono anche aspetti etici da considerare. La produzione di questo tipo di carne sintetica evita la sofferenza degli animali che, nel caso del mammut, sono già morti, riducendo così il numero di animali che vengono uccisi per il nostro fabbisogno alimentare.
Nonostante tutti questi vantaggi, ci sono ancora molte persone che sono scettiche nei confronti della carne sintetica. Alcuni pensano che questo tipo di carne non abbia lo stesso gusto della carne a cui siamo abituati, mentre altri si preoccupano per la sicurezza del processo di produzione. Tuttavia, gli esperti assicurano che le polpette di mammut saranno sicure e sane tanto quanto la carne di un normale bovino.