Nuova proposta di legge contro le azioni degli ambientalisti: al Senato presentati alcuni punti per l’applicazione di pene più severe.
Diversi attivisti ambientalisti, durante i mesi scorsi, sono stati protagonisti di atti vandalici su quadri e monumenti importanti di diverse città. Gli atti vandalici in questione consistevano “nell’imbrattare” quadri e monumenti utilizzando vernice lavabile. Gli inquirenti hanno avviato i processi contro i responsabili. Ora, in Commissione Giustizia del Senato, si discuterà l’introduzione di un vero e proprio reato.
In questo modo, ci sarà la possibilità di arrestare coloro che vengono colti in flagranza durante l’atto vandalico stesso. La domanda che però ci si pone è: qual è il reato da imputare? Secondo la proposta di legge, si prevede un inasprimento delle pene per coloro che imbrattano beni culturali. Ma non solo, è previsto l’arresto facoltativo qualora venissero colti in flagranza durante l’atto stesso di deturpamento e deterioramento di beni culturali o paesaggistici.
Pene più severe per gli attivisti ambientalisti che commettono atti vandalici
Il senatore della Lega Claudio Borghi, di recente si è confrontato in un’intervista radio con Maria Letizia Ruello, attivista di ultima generazione. Durante il confronto, il senatore Borghi ha spiegato la sua volontà di mandare in carcere coloro che sono colti in flagranza durante l’atto stesso di danneggiamento di opere d’arte e di beni culturali artistici.
La volontà di Borghi di mandare in carcere coloro che commettono atti di questo genere è per far capire che non è questo il modo corretto di procedere per manifestare a tutela dell’ambiente. Dal momento che le leggi attuali non sono sufficienti a far capire l’errore dell’atto, secondo Borghi, è necessario inasprirle seguendo le direttive della proposta di legge.
Dall’altra parte, invece, la Ruello ha risposto al senatore leghista spiegando che non bisogna spendere i soldi degli italiani investendo su compagnie fossili. Gli attivisti di ultima generazione sono ben consapevoli dei rischi a cui si espongono. A dimostrare questa consapevolezza è il fatto che, nonostante i vari processi in corso, continuano a condurre queste azioni senza alcun timore.
Il senatore Borghi, sempre nella stessa intervista, si è detto disposto a qualsiasi tipo di dialogo. Un dialogo già chiesto a gran voce diverse volte, da entrambe le parti, ma senza esiti positivi. Resta il fatto che per riparare ai “danni” commessi da tali personaggi, si sprecano quantità enormi di acqua, si danneggiano opere d’arte di inestimabile valore, si spreca denaro pubblico. Insomma, ci rimettiamo tutti quanti.
Non è certo questo il modo corretto di protestare, così come è un “modo imbecille” quello di bloccare il traffico delle grandi arterie cittadine, non facendo altro che aumentare le emissioni di CO2 nell’aria. In tal senso, si moltiplica l’inquinamento stesso e si stressa la quotidianità di cittadini che si recano a lavoro o che hanno emergenze di ogni sorta. Insomma, l’ambiente deve essere protetto e tutelato, ma nel modo corretto, e con atti intelligenti.