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Carne stampata in 3D e carne sintetica: le differenze sostanziali

Si parla sempre più spesso di carne sintetica e di carne stampata in 3D, ma quali sono le differenze sostanziali tra i due tipi?

Carne in laboratorio (Canva) – Orizzontenergia.it

Anche se hanno già sollevato molteplici polemiche, il loro ingresso nei supermercati e sulle nostre tavole potrebbe presto diventare realtà. Per forza di cose, dovremo puntare su carne creata in laboratorio, rinunciando a quella vera, sempre meno sostenibile, inquinante e, ovviamente, eticamente scorretta. La scienza sta lavorando su due tipi di carne.

Nonostante i proclami dei politici e di alcuni enti, a protezione delle aziende italiane e della carne italiana, l’uccisione di miliardi di animali non può passare in secondo piano. È una questione morale che bisogna affrontare, soprattutto oggi che la sovrappopolazione sta generando una serie di danni enormi, a cominciare dalla richiesta esorbitante di carne.

Le differenze tra carne sintetica e carne stampata in 3D, cosa sapere

Ricercatore esamina carne alternativa (Canva) – Orizzontenergia.it

Dei danni della sovrappopolazione umana ne abbiamo parlato tante volte, così come dei gravi problemi che l’allevamento intensivo comporta per soddisfare il fabbisogno di carne di 8 miliardi di uomini. Puntare su carni alternative non solo è la scelta migliore, ma potrebbe essere anche l’unica che abbiamo, con buona pace di politici e imprenditori dalla visione antiquata.

Gli scienziati stanno lavorando sulla produzione di carne alternativa, prodotta in laboratorio. Attualmente si sta puntando su due tipi di carne: quella sintetica, o coltivata, e quella stampata in 3D. Proprio qualche settimana fa, la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha dato il via libera alla produzione di carne sintetica, stabilendo delle regole precise per la sicurezza alimentare.

La carne sintetica si realizza in laboratorio, prelevando le cellule muscolari degli animali, per poi nutrirle con delle proteine che fanno crescere il tessuto. Grazie a questa tecnica, si può produrre carne in quantità infinita, senza uccidere un solo animale. In soli due mesi, ad esempio, gli scienziati possono produrre 50 tonnellate di carne coltivata partendo soltanto da poche cellule muscolari di un suino.

L’altro tipo di carne è quella stampata in 3D. Questa non deriva da cellule animali, ma prodotta in laboratorio da alimenti vegetali. Si tratta di grassi vegetali, prelevati da cereali o da legumi, e che riproducono quelli di manzo o di suino. Grazie alla stampante, si riesce a replicare la struttura muscolare dell’animale, compresi gli oli, il sapore, il colore e il succo tipici della vera carne.

La stampante preleva tutti gli ingredienti, distribuiti in vari contenitori, li accorpa e li modella, replicando non solo l’aspetto, ma anche le stesse proprietà della carne animale. In Italia, questo tipo di carne è già disponibile, anche se ancora molto rara, e viene prodotta dall’etichetta Beyond Meat. La carne sintetica, invece, per adesso è stata approvata solo negli USA e a Singapore.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.