L’erba spontanea più velenosa? È quella che è conosciuta come “Pianta di Socrate” e se ingerita può portare anche alla morte. Ecco di quale si tratta
L’uso delle erbe oggi è molto in voga. Un modo per sfruttare appieno le potenzialità della natura e beneficiare di tutte le loro proprietà naturali. In cucina come anche per fini estetici, le erbe spontanee la fanno ormai da padrone. Un conto però è affidarsi agli esperti che le selezionano accuratamente ed un altro è fare da sé. Bisogna, infatti, prestare molta attenzione.
Non tutte le erbe sono, infatti, benefiche e ricche di principi che donano effetti positivi al nostro organismo. C’è un’erba spontanea dalla quale bisogna stare alla larga in quanto è la più velenosa in assoluto, così potente che se ingerita può portare anche alla morte dell’uomo. Vi spieghiamo tutti i dettagli nel nostro approfondimento.
L’erba spontanea più velenosa: qual è e come riconoscerla
È conosciuta come “Pianta di Socrate” e forse i più diligenti a scuola la ricorderanno benissimo. Si tratta dell’erba che proprio il noto filosofo ha usato per arrivare alla morte. È infatti l’erba spontanea più velenosa che esista in natura, motivo per cui è bene sapere qual è, riconoscerla e starne alla larga. Parliamo della Cicuta maggiore (Conium maculatum).
La cicuta, infatti, contiene alcaloidi tossici in elevate quantità e per questo può portare anche alla morte umana. Se ingerita le conseguenze sono subito evidenti: può portare infatti salivazione eccessiva, tremore muscolare, delirio e anche spasmi incontrollabili. È un’erba molto diffusa nel Bel Paese e spesso viene scambiata per un’erba selvatica commestibile. Per questo oggi vi spieghiamo com’è fatta così che tutti siano in grado di riconoscerla e tenersene alla larga evitando davvero problemi molto gravi per la salute.
La cicuta è una radice bianca che può arrivare a superare anche i 2 metri di altezza con fiori banchi e foglie triangolari molto grandi. Il periodo di fioritura va da aprile ad agosto e si trova soprattutto in campagna, nelle zone collinari, in luoghi poco soleggiati. Le zone privileggiate sono i sentieri umidi, all’interno dei boschi vicino ai fiumi. Il suo odore è molto intenso ma non gradevole.