Bruciare sterpaglie in giardino, è reato? Cosa dice la legge

Bruciare sterpaglie, quindi rami, foglie, rifiuti, paglia e molto altro, nel proprio giardino è reato? Vediamo cosa dice la legge a riguardo.

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Fuoco in giardino (Canva) – Orizzontenergia.it

Chi possiede un giardino è costretto, una volta ogni tanto, a dare una bella pulita. Si taglia l’erba, si raccolgono i rami secchi caduti dagli alberi e dalle siepi, si accumulano terra, paglia e sporco in generale e, al posto di raccoglierli e di smaltirli in discarica, si bruciano. È una pratica più veloce e comoda, ma è anche regolare?

Specialmente con la bella stagione, si raccoglie tutta la vegetazione morta e lo sporco accumulato, e si bruciano i detriti per disfarsene in pochi minuti. Lo fanno i proprietari di terreni, ma anche chi possiede una villa con ampio giardino. Quando si dà fuoco alle sterpaglie c’è il rischio che arrivi la polizia a casa? E i vicini, magari inondati da puzza e fumo, possono lamentarsi per far intervenire le forze dell’ordine?

È reato bruciare sterpaglie in giardino oppure è tutto legale?

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Cumulo di sterpaglie da ardere (Canva) – Orizzontenergia.it

Esistono due modi per inquadrare la situazione: civile e penale. Nel primo caso, il codice civile vieta la propagazione di fumi e odori eccessivi nelle proprietà vicine. Perciò, se il fumo è tanto, oppure se l’aria è irrespirabile e pesante, si viola la legge. In tal caso, se la cenere sconfina dal luogo di origine e arriva nella proprietà confinante, magari rovinando qualcosa, si può chiedere un risarcimento per danni.

Un giudice, però, valuta sempre da casa a caso. Quando il fuoco è piccolino e non si superano le quantità di fumo tollerate, non lo si può contestare. Tra l’altro, dipende anche dalla posizione del fuoco e dal terreno interessato. Bisogna capire se si tratta di terreno agricolo, area urbana, area coltivata, e molti altri particolari. Esiste comunque una normale tollerabilità.

In sintesi, si può accendere un piccolo fuoco per bruciare le sterpaglie, l’importante è non arrecare fastidio ai vicini e all’ambiente circostanze. Inoltre, bisogna bruciare le sterpaglie con una certa sicurezza, perciò il cumulo di detriti deve essere posizionato nel giusto luogo, lontano da oggetti infiammabili, lontano da vegetazione sana e lontano dalla proprietà dei vicini.

Una volta chiarito l’aspetto civile, passiamo a quello penale. La legge permette di bruciare sterpaglie, in quantità ridotte e in piccoli cumuli. Tuttavia, occorre tenere presenti alcuni fattori. Il reato di incendio previsto dal codice penale scatta nel momento in cui si mette a rischio l’incolumità pubblica. Quindi, se il gesto non mette in pericolo la comunità, non è punibile.

Ma bisogna considerare quantità da bruciare, il vento, il calore, il fumo e l’eventuale sprigionarsi di gas pericolosi dati dal materiale arso. Bruciare sterpaglia nel proprio giardino, ovviamente, è ben diverso che accendere un fuoco in un bosco, dove c’è divieto assoluto.

In un campo agricolo, invece, la legge punisce coloro che bruciano foglie secche, paglia, sfalci e potature, in grosse quantità e rinunciando al corretto smaltimento. Insomma, per bruciare sterpaglie c’è sempre un margine di ragionevolezza, sia dal punto di vista civile che penale. Nel proprio giardino, si possono bruciare piccoli cumuli e senza dare fastidio a nessuno.