Sai cosa sono i Ciciu? Si tratta di gioielli naturalistici molto particolari che è possibili ammirare in Italia. Ti portiamo allo loro scoperta
L’Italia è piena di gioielli naturalisti incredibili, alcuni più noti e conosciuti in tutto il mondo, altri molto meno, eppure di grande prestigio e soprattutto particolarità. C’è infatti, lungo lo Stivale, una riserva naturale che custodisce un patrimonio antichissimo ma veramente molto speciale. Si tratta dei Ciciu, nei hai mai sentito parlare?
Si tratta di particolari presenze in un grande parco denominato appunto Riserva dei Ciciu del Villar, che conserva più di 300 specie floristiche diverse. Anche la vegetazione fa la sua parte e protegge delle formazioni davvero molto particolari. Oggi vi portiamo alla loro scoperta rivelandone alcune curiosità.
I Ciciu, tutto sulle rocce a forma di fungo
Sono antichissime e davvero bizzarre, uniche nel loro genere. I Ciciu sono delle formazioni rocciose a forma di fungo. Non ti sembrerà vero data la composizione molto simpatica ma ti assicuriamo che non c’è nulla di inventato. I Ciciu che si trovano nella Riserva dei Ciciu del Villar, in Piemonte, in provincia di Cuneo, sono dei veri e propri funghi di roccia. Si chiamano così da una parola del dialetto piemontese che significa proprio “pupazzo” o “fantoccio” per ricordare la stranissima forma di queste rocce, un unicum nel territorio.
Sono, infatti, letteralmente delle colonne di roccia con un cappello sulla sommità, frutto di tanti anni di erosione che probabilmente fa risalire la loro nascita all’ultima era glaciale. Un’azione che è ancora in atto e che lentamente modifica le “statue” che rappresentano due diverse generazioni. Lo ha stabilito uno studio effettuato nel 2000 che ha catalogato anche ben 479 formazioni tutte con altezze diverse. Le più basse misurano poco più di mezzo metro, mentre le più alte arrivano anche fino a 10 metri. La roccia a forma di cappello che dona ai Ciciu l’apetto di fungo arriva anche fino ad 8 metri. L’area nella quale si estendono è circoscritta per un massimo di 0,25 chilometri quadrati.
Diverse le leggende che ci sono sulle rocce a forma di fungo. Una delle più note è quella che narra che queste formazioni sono l’esito della trasformazione delle streghe del folclore piemontese. Fu un uragano in temi remoti ad interrompere il loro rito magio e a renderle delle pietre dalle forme così strane.