Scooter elettrici con materiali di riciclo: un progetto green ma anche solidale. Samuel vuole cambiare le cose nel suo Paese: la storia
Oggi la mobilità elettrica rappresenta il volano per un azzeramento importante delle emissioni e dunque una tutela consapevole ed efficace dell’ambiente ma anche di un abbassamento dei consumi. Arrivata tra di noi da diverso tempo ormai, fa fatica ad affermarsi in tutto e per tutto, in particolare per i costi abbastanza elevati.
C’è un progetto però che ci fa capire che non servono i grandi colossi e investimenti super per potersi muovere in modo green e fare anche del bene. Lo dimostra ogni giorno Samuel, un giovane di 19 anni che costruisce scooter elettrici con materiali di riciclo, alimentati solo con l’energia del sole donandoli a chi, senza questi strumenti, non potrebbe muoversi. Una storia bellissima che parla di ecologia ma anche di solidarietà. Ve la raccontiamo.
Si chiama Samuel Aboagye ha 19 anni e da circa due progetta, realizza e regala scooter elettrici. A chi? Alle persone disabili che senza un mezzo di trasporto come da lui pensato non potrebbero muoversi ed essere autosufficienti. Un’idea che fa bene all’ambiente in quanto è a impatto zero ma anche al cuore, al sostegno di chi è più fragile.
La storia di Samuel arriva dal Ghana e racconta di un giovane che attraverso materiali di recupero come pezzi di legno, componenti elettriche di elettrodomestici dismessi, parti di biciclette e altri oggetti, riesce a costruire dei veri e propri scooter che tramite un pannello solare si ricaricano e allo stesso tempo consentono di collegarsi anche alla corrente così da muoversi in città in maniera green.
Un progetto che il 19enne vuole migliorare e perfezionare nonostante già nel tempo si sia evoluto molto. Basta pensare che il suo primo prototipo era stato realizzato usando le parti della vecchia macchina da cucire della mamma. In due anni molto è cambiato ma il giovane vuole fare ancora di meglio. Per questo oggi studia ingegneria. Il suo sogno e obiettivo è quello di costruire un’auto elettrica e dare vita ad una vera e propria società di ingegneria che da un lato dia lavoro per il proprio Paese e dall’altro permetta di creare diverse invenzioni.