L’uomo e l’ambiente: c’è bisogno, oggi più che mai di sensibilizzare i cittadini all’educazione ambientale. Il motivo
Quello di cui abbiamo bisogno, più di tutto è vivere in un mondo che sia il più possibile ecosostenibile e sempre attento alle esigenze del nostro ecosistema, oramai divenuto fragile. Equilibri che si tengono in piedi a stento e che dovrebbero essere, invece, la base della nostra esistenza e quella della Terra. Come possiamo mai immaginare di vivere su questo pianeta senza prenderci cura di esso? Il momento più significativo di tale declino, in termini ambientali, possiamo attribuirlo agli anni dell’industrializzazione. Possiamo dire, senza nasconderci dietro un dito, che da quegli anni, l’essere umano è diventato una macchina da soldi, con un’unica priorità: il denaro. Nessuno ha pensato, allora, che tutto quello che è stato costruito, tutti gli abusi ai danni della natura, potessero costituire, in un futuro, il problema più grave che sta interessando tutto il mondo: l’inquinamento.
La natura si sta ribellando, e come potrebbe essere altrimenti? Spogliata e violata in tutto dagli esseri umani. Nulla, ormai, segue più il corso naturale delle cose, soprattutto per ciò che riguarda l’ambiente. Le foreste sono state private dei loro alberi, che come sappiamo svolgono un ruolo fondamentale per la terra e per noi: rilasciano ossigeno. Grazie ad essi noi abbiamo la possibilità di respirare, di ossigenarci. Ma anche questo è messo seriamente a rischio. Potremmo vivere, noi esseri umani, senza l’ossigeno e senza respirare? No. Certamente no. Ed anche la flora e la fauna ne morirebbero. Sarebbe un’estinzione totale. Allo stesso modo, per tanti anni, abbiamo abusato di un’altra risorsa per noi fondamentale: l’acqua. Proprio in questo ultimo periodo, molti sono i paesi che stanno cercando, come meglio possono, di contenere l’emergenza idrica e preservare l’acqua a disposizione come fosse un diamante prezioso.
In realtà lo è, non a caso viene spesso definita “oro blu”. Le automobili presenti, solo sul nostro territorio, hanno un numero talmente elevato da sembrare incredibile. I dati al riguardo, aggiornati all’anno 2021, informano che in Italia ci sarebbero in circolazione circa 39.8 milioni di autovetture, dati confermati dai report di ACEA. Questo vuol dire che nel nostro paese circolano 67 auto, circa, ogni 100 abitanti. Dati sconvolgenti, soprattutto se pensiamo a quanto contribuiscono all’inquinamento le autovetture. Ma abbiamo davvero la necessità di avere tutte queste automobili? Sicuramente no. E’ solo che ci siamo, purtroppo, abituati a questo “stile di vita”, che non è per niente salutare per noi stessi, men che meno per il nostro ecosistema.
Tornando, dunque, al “bisogno di un mondo che sia ecosostenibile”, con cui abbiamo aperto questo articolo, possiamo certamente affermare, che una delle priorità, soprattutto in questo momento in cui tutto sembra drammaticamente appeso ad un filo, è quello di sensibilizzare i cittadini e diffondere sempre più “l’educazione ambientale”. Tale concetto non è così difficile da attuare, in parole molto elementari si tratterebbe solamente di modificare, in primo luogo moltissime nostre abitudini, che non sono affatto positive. I gesti più semplici ed automatici che fanno parte della nostra quotidianità, se effettuati in modo errato, possono avere un peso significativo sul nostro ecosistema. Facciamo degli esempi, così, per capirci meglio. Almeno due volte, in una giornata, ci occupiamo della nostra igiene orale.
In che modo svolgiamo a cuor leggero questa pratica? Il più delle volte tenendo il rubinetto dell’acqua che scorre per tutta la durata della procedura. Quanti litri di acqua lasciamo scorrere giù senza preoccuparci? Fino a 30 litri. Sprecati. Inutilizzati. Buttati. Stesso discorso vale per la doccia: per ogni minuto di doccia si consumano circa 16 litri di acqua. Pensate, adesso, a tutte le pratiche che svolgiamo e che presuppongono l’utilizzo dell’acqua. Quanta ne consumiamo anche se non è strettamente necessaria e soprattutto quanta ne sprechiamo? L’agricoltura è piegata in due a causa dei cambiamenti climatici ed a causa della siccità e noi sprechiamo litri e litri di acqua solo per lavarci i denti. Sembra abbastanza evidente, a questo punto, che ci sia un problema alla base. Noi.
Tutto ciò che sprechiamo, senza attribuire valore, in effetti costituisce un danno serio per l’ambiente. Dal semplice fazzolettino di carta che abbandoniamo in un prato o su una spiaggia, a tutti quegli oggetti, anche ingombranti e pericolosi, che vengono abbandonati in natura. Come se non ci fosse alcuna alternativa. Come se non ci fosse alcun problema. Nel corso degli anni abbiamo dimezzato i boschi e le foreste, per avere un mobile in più in casa, oppure quella carta che pare sia così pregiata. Abbiamo inquinato mari e fiumi, provocando anche l’estinzione di moltissime specie sia animali che vegetali. Si, perché se noi abbiamo rincorso quest’idea di progresso e di industrializzazione, che si è rivelata poi estremamente pericolosa e dannosa e ci siamo adattati per qualcosa che abbiamo fortemente voluto e conquistato, questo discorso non vale per la flora e per la fauna.
Questi ultimi, infatti, hanno cercato anche di adattarsi man mano ai cambiamenti, ma inevitabilmente sono arrivati al punto che tali adattamenti non possono corrispondere più alla loro vita. Pertanto moltissime sono le specie che si sono estinte ed altrettante quelle che attualmente rischiano l’estinzione. L’educazione ambientale è, dunque, l’unico strumento che abbiamo a disposizione per sensibilizzare i cittadini ad avere una maggiore attenzione e soprattutto una maggiore responsabilità nei confronti delle questioni che riguardano l’ambiente ed il territorio. La nostra ultima possibilità. Negli ultimi tempi, nell’intento proprio di accogliere questa necessità, il concetto di educazione ambientale è divenuto molto più ampio, com’è giusto che sia, prendendo così il nome di Educazione allo Sviluppo Sostenibile. Questo è successo perché si è presa coscienza del fatto che le questioni ambientali hanno una strettissima relazione anche con l’economia e la politica.
L’ESS tocca tutti gli aspetti della vita e i valori comuni di equità e rispetto per gli altri, per le generazioni future, per la diversità, per l’ambiente, per le risorse della Terra. In conclusione, non possiamo pensare di cambiare le cose aspettando che siano gli altri a farlo. Ognuno deve contribuire a suo modo e nel massimo rispetto dell’ambiente e della natura. Che poi sarebbe anche rispettare noi stessi e la nostra salute. E’ opportuno che la luce del cambiamento si accenda in ognuno di noi, con la consapevolezza che la strada che stiamo percorrendo e che abbiamo percorso fino ad oggi non può portare a nulla, se non alla distruzione. Come abbiamo già detto, basterebbe modificare le nostre più piccole abitudini, limitare gli sprechi, aprirsi verso un mondo che sia, non solo più green e sostenibile, ma anche più idoneo alla nostra sopravvivenza. D’altra parte, chi di noi non si augura per se stesso e per i propri cari, una vita lunga e il più possibile in salute? Dipende da voi!