Il bidet inquina meno: permette di risparmiare carta igienica e dunque salvare molti alberi. Anche gli americani si stanno convertendo
Noi italiani ne abbiamo capito l’importanza e la comodità ormai fin dal Settecento e da allora non ce ne siamo mai più separati. Negli altri Stati, purtroppo, gli sviluppi non sono stati simili e chi viaggia lo sa bene. Parliamo del tanto sognato bidet che manca più del pane quando si va all’estero. Il sanitario numero uno per eccellenza per noi italiani è quasi sconosciuto Oltralpe e nel resto del mondo.
Un motivo per il quale si consumano tonnellate e tonnellate di carta igienica, in primis in America. Se la quota pro capite in Italia è di circa 70 rotoli all’anno, negli Stati Uniti i dati raddoppiano con 141 rotoli a testa. Un dato incredibile e che non può andare avanti, per questioni di igiene ma anche di sostenibilità e forse adesso l’hanno capito anche gli americani.
“Basta sprecare carta igienica e salviette tappa-fogne” questo il monito lanciato sul Washington Post dall’ecoeditorialista Michael J. Coren per spiegare agli americani che consumare un dato così sorprendente di carta igienica non significa altro che sacrificare milioni di alberi e sprecare acqua. È per questo che si punta sull’uso del bidet anche Oltreoceano.
Non solo una mano all’ambiente, già in forte crisi, ma anche un risparmio sostanzioso per gli americani che riducendo l’uso della carta igienica risparmierebbero almeno 30 dollari a testa. Forse è la volta buona per iniziare la rivoluzione in America? L’acquisto del sanitario sta aumentando ed in tanti stanno riscoprendo, seppur con secoli di ritardo rispetto agli italiani, la sua utilità.
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Sembra una sciocchezza e una questione di abitudini nazionalistiche ma non è affatto così. Usare il bidet non solo consente una maggiore igiene delle parti intime ma anche una considerevole salvaguardia degli alberi. Ogni anno, infatti, se ne tagliano circa 300 mila per produrre la carta igienica, senza contare le quantità di acqua (37 litri) e di legno (2kg) che si sprecano per produrre un singolo rotolo. Recenti studi, inoltre, hanno palesato la possibilità che la carta igienica potrebbe contenere delle sostanze collegate allo sviluppo del cancro.