Arancio: la coltivazione di un agrume davvero speciale. Scopri tutto quello che c’è da sapere su questa pianta
L’arancio è un albero da frutto molto amato e coltivato, appartenente alla famiglia delle “Rutacee”. Proprio come il limone, viene definito “ibrido“, in quanto nasce dall’incrocio tra pomelo e mandarino. Le origini dell’arancio pare appartengano alla Cina ed all’Asia del sud-est, solo nel XV secolo arrivò in Europa, grazie ai marinai portoghesi. Tuttavia, secondo alcuni studi, pare che questo frutto fosse già coltivato in Sicilia intorno al I secolo. Chiamato “melarancia“, proprio nella regione sicula, la sua coltivazione era favorita dal clima caratterizzato da temperature molto calde. Probabilmente, a quei tempi, il frutto rimase confinato solo alla regione, fino a quando, come abbiamo già detto, grazie ai marinai portoghesi, si diffuse in tutto il paese ed in Europa.
A tal proposito, esiste una leggenda che riguarda il chiostro del Convento di Santa Sabina dell’Aventino, a Roma, secondo la quale una pianta d’arancio presente all’interno, sarebbe presente già dal 1220. Importata e piantata da San Domenico, non risultano conosciute però le origini di questa importazione. Ma torniamo alla nostra pianta ed alle sue caratteristiche: può raggiungere un’altezza di circa 12 metri, le sue foglie sono allungate e carnose ed i fiori hanno un colore bianco candido. I germogli sono verdi ed il frutto, si presenta con una forma rotonda dal colore arancione intenso sia all’interno che all’esterno. La buccia dell’arancia ha una caratteristica molto interessante, in quanto è ruvida.
Proprio da questa caratteristica, il termine è stato preso in “prestito” sia nella cosmesi, per indicare uno stato della pelle, sia nell’edilizia, in riferimento alle superfici. Un albero adulto di arance produce circa 500 frutti l’anno, si tratta di una pianta da frutto, infatti, molto produttiva. Per ciò che riguarda la semina di questa splendida pianta da frutto, il periodo migliore è senza dubbio la primavera. In questo periodo dell’anno il terreno è abbastanza caldo ed ideale, dunque, per accogliere i semi. Il consiglio, per ciò che riguarda la semina, è quello di utilizzare abbastanza semi, perché, ricordiamo, che non tutti i semini utilizzati diverranno piantine. L’arancio viene coltivato per lo più partendo da innesti e talee, solo dopo qualche anno la pianta inizia a dare i suoi frutti. Questo tipo di coltivazione non risulta essere molto complicata da gestire.
E’, infatti, abbastanza resistente all’assenza di acqua, tuttavia per una pianta rigogliosa e che produca molti frutti è necessario innaffiarla abbondantemente. Il consiglio è quello di effettuare le irrigazioni nel periodo di ripresa vegetativa della pianta, ovvero tra marzo ed ottobre. Anche se l’acqua deve essere abbondante, si consiglia di consentire al terreno di asciugarsi in maniera adeguata prima di ripetere ogni irrigazione. L’arancio rientra tra quei particolari casi in cui la coltivazione si sposa perfettamente ai motivi che sono sia di tipo estetico, in quanto è molto bella da vedere, ed inoltre i suoi frutti sono davvero buonissimi e perfetti per le necessità del nostro organismo. Raccogliendo le notizie che riguardano questa coltivazione, quello a cui ci viene da pensare è sicuramente la frase “fiori d’arancio”, in riferimento al matrimonio.
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Quante volte l’abbiamo sentita? Come abbiamo già spiegato in precedenza i fiori d’arancio, riferiti al matrimonio, avevano un significato ben specifico e molto importante per la cultura del passato, specialmente nei paesi del Sud Italia. Tuttavia, scopriamo con piacere che esiste una bellissima leggenda legata ai fiori d’arancio ed al matrimonio. Scopriamo subito di che si tratta. Siete curiosi? La leggenda narra che una ragazza, proprio nel giorno del suo matrimonio, decise di adornare i capelli adoperando un ramo di fiori d’arancio. Proprio la coltivazione di questa pianta aveva donato alla giovane la possibilità di convolare a nozze, per questo motivo ritenne opportuno omaggiarle in questo modo, in un giorno così importante. Da allora le “zagare”, come vengono chiamati i fiori di arancio, ma anche del limone, sono rimasti legati come tradizione da utilizzare in uno dei giorni più belli della vita di una donna.
Arancia, quindi, non solo come pianta ornamentale, come frutto, bensì anche come fiore, apprezzato per la sua delicatezza ed il suo candore. Inoltre, sappiamo bene, che questi fiori sono particolarmente profumati e quindi capaci di diffondere il loro odore molto gradevole ovunque. Il loro prezzo è accessibile, questo vuol dire che tutti possono gustare questi meravigliosi frutti e godere dei loro preziosissimi benefici. Scopriamo dunque, a questo punto, qualche curiosità legata a questo frutto ed a questa splendida coltivazione. Partiamo da una battuta molto comune: “se ti arrestano ti porto le arance!”. Frequentemente lo utilizziamo, ma sapete perché? Nell’800, in un periodo storico in cui si combattevano molte malattie, il rischio di contagiarsi era ben diffuso, soprattutto in carcere, dove le condizioni igienico-sanitarie erano abbastanza precarie.
Per questo motivo, in effetti, portare delle arance ai detenuti era un modo per favorirne l’integrità fisica e per ridurre il rischio di ammalarsi. Altra cosa che siamo abituati a sentire è che le arance non vanno mangiate di sera: sarà vero? In realtà non esistono prove scientifiche al riguardo, comunque il consiglio è quello di evitarle se si hanno particolari problemi all’apparato gastro-intestinale, in quanto si tratta di un frutto con un buon livello di acidità. Continuiamo con le curiosità! L’arancia ha, nel suo interno, una parte bianca, tra la buccia esterna ed il frutto interno. Vi siete mai chiesti come si chiama questa parte e se ha un nome? Assolutamente sì. Si chiama “albedo” e questa parte non andrebbe scartata, perché proprio come tutto il resto del frutto, è un vero e proprio concentrato di benessere.
Regalare delle arance, cosa significa? Anche su questa pratica esiste una bellissima storia, carcere a parte! Secondo la mitologia romana, Giunone, Dea dell’amore e della fertilità, nel giorno del matrimonio con Giove, portò delle arancia come dote. Regalare questo agrume, dunque, celerebbe dietro al gesto un significato ben preciso. Forse è importante saperlo, prima di regalarne! Proprio come succede con i “cugini” limoni, anche con le arance è possibile produrre un fantastico liquore, dal sapore molto particolare. Alcuni dei cocktails di utilizzo internazionale hanno, inoltre, un contenuto di succo di arancia. Si tratta dei famosi Cointreau, Grand Marnier, Curaçao ed Aurum.
Per concludere, vi regaliamo una ricetta davvero molto sfiziosa ed anche facile: basterà utilizzare le bucce delle arance. Sono particolarmente indicate nel periodo natalizio, tuttavia possono essere gustate tutto l’anno. Tutto ciò di cui avrete bisogno sono 1 kg di arance, che abbiano la buccia abbastanza spessa, 800 gr di zucchero ed 800 gr di acqua. Per prima cosa bisogna tagliare le arance a spicchi, per poi eliminarle la polpa. Le bucce andranno poi tagliate seguendo il loro verso naturale. Versate le bucce ottenute in un pentolino con acqua fredda, portate ad ebollizione, scolate e lasciate raffreddare. Le scorze dovranno, successivamente, essere trasferite in una pirofila. Preparate poi un pentolino, versate l’acqua e lo zucchero nelle quantità che abbiamo indicato e portate ad ebollizione. Quando il composto sarà divenuto sciroppo potrete aggiungere le scorze e farle cuocere a fuoco lento per 30 minuti.
Una volta pronte, potrete gustare le vostre scorze da sole: bagnate nel cioccolato fondente sono una vera delizia! In alternativa potrete utilizzare le bucce per decorare i vostri dolci e dessert. Le scorze così preparate possono essere conservate per circa 6 mesi, in un luogo al riparo dalla luce diretta, ove non vi siano sbalzi termini ed a temperatura ambiente. Le arance hanno le stesse proprietà benefiche dei limoni, ricche di vitamina C, rinforzano il sistema immunitario, combattono i malanni di stagione e sono benefici anche per la pelle. Godetevi così le vostre arance, polpa, succo e bucce: ricordate sempre, dell’arancia non si butta via davvero niente!