L’EEA diffonde gli ultimi dati sulla qualità dell’aria. La situazione sta diventando davvero preoccupante.
Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Agenzia europea dell’Ambiente (EEA), la Pianura Padana è la regione più inquinata dell’Europa occidentale. Questa notizia non è nuova, ma continua a rappresentare un grande problema per la salute pubblica.
L’inquinamento atmosferico è una delle principali preoccupazioni ambientali in tutto il mondo. Le particelle fini, chiamate PM2,5, sono particolarmente pericolose per la salute umana, poiché possono penetrare profondamente nei polmoni e causare una serie di problematiche respiratorie, tra cui bronchiti e asma.
Inoltre, l’esposizione prolungata a queste particelle può causare malattie cardiache, cancro ai polmoni e morte prematura. Scopriamo allora tutti i dettagli emersi dal rapporto dell’EEA.
Cosa emerge dal rapporto dell’EEA
Il rapporto dell’EEA del 2021 ha rivelato che il 97% della popolazione urbana europea è stata esposta a delle concentrazioni di PM2,5 superiori ai limiti ideali stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Anche se le linee guida europee sono meno restrittive, in alcune parti del continente sono state superate le medie annuali di PM10 e ozono, come appunto nella Pianura Padana.
Questa regione italiana, con la sua densità di traffico e l’elevato numero di industrie, è una delle aree più inquinate d’Europa.
Il PM10, ad esempio, è un agente inquinante tra i più pericolosi per la salute, presente nell’aria in concentrazioni molto elevate, principalmente a causa delle emissioni dei veicoli e delle centrali termiche.
Quando l’ammoniaca viene liberata nell’atmosfera questa si combina con altre componenti e genera proprio le cosiddette polveri sottili, come appunto il PM10. Nel grafico sopra è infatti possibile vedere l’elevata concentrazione di ammoniaca nell’aria della Pianura Padana.
L’ozono, invece, si forma a causa dell’interazione tra la luce solare e gli inquinanti emessi dalle attività umane.
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L’inquinamento dell’aria ha un impatto particolarmente grave sui bambini e gli adolescenti, che sono più vulnerabili agli effetti dannosi delle sostanze inquinanti.
Secondo le stime dell’EEA, ogni anno più di 1.200 bambini e adolescenti sotto i 18 anni muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico nei 32 paesi analizzati.
La salute umana non è l’unica vittima dell’inquinamento atmosferico. L’aria inquinata ha anche un impatto negativo sull’ambiente e sulla biodiversità. Ad esempio, l’ozono può danneggiare la vegetazione e gli animali, riducendo la loro capacità di riprodursi e crescere.
L’EEA ha sottolineato l’importanza di agire rapidamente per ridurre l’inquinamento dell’aria. Per farlo è necessario adottare delle misure come la promozione di trasporti più sostenibili, la riduzione delle emissioni industriali e l’adozione di tecnologie pulite.
Tuttavia, queste misure richiederanno tempo ed energie considerevoli, e richiedono un impegno condiviso da parte di tutti i settori della società.