Le piante rampicanti spesso possono essere invadenti e creare attriti con i vicini, specie se due case sono confinanti: come comportarsi?
Le piante rampicanti offrono molteplici vantaggi, non solo a livello estetico, decorando e abbellendo uno spazio esterno, ma anche a livello personale e salutare. Le rampicanti, infatti, sono coprenti, assorbono l’inquinamento acustico e, in molti casi, diminuiscono anche i livelli di smog della città. Infine, donano una certa privacy da occhi indiscreti.
Insomma, sono le piante ideali per circondare un giardino, un terrazzo o un cortile, e anche per separare due abitazioni confinanti. Tuttavia, queste crescono in fretta e in certe occasioni possono diventare fin troppo invadenti. Scavalcano il confine e invadono lo spazio altrui. In questi casi, come bisogna comportarsi? Cosa stabilire con i vicini di casa?
Piante rampicanti a divisione di due abitazioni: il rapporto con i vicini
Le rampicanti sono, in tanti casi, motivo di tensione con il vicinato. Quando queste crescono troppo e diventano invadenti, infatti, rischiano di togliere luce e aria ai vicini, inoltre creano sporcizia. Ovviamente, tutti coloro che decidono di coltivare una pianta al confine con altre abitazioni, sono tenuti a rispettare le regole del condominio. Significa avere una certa sensibilità, evitando di recare disturbo agli altri.
Tenere in casa le piante è più che legittimo, ma con buonsenso. Ma quali sono le norme che disciplinano certi casi? In queste circostanze, in caso di disagio e di attrito tra vicini, basta connettersi al portale del proprio Comune, per leggere i regolamenti locali. Altrimenti, ci si può recare presso la polizia urbana. Tuttavia, le regole sono simili o uguali in tutto il paese. Piante e alberi al confine tra due abitazioni devono mantenere distanze stabilite.
Come recita il regolamento contenuto nell’articolo 892, gli alberi ad alto fusto devono essere piantati a una distanza minima di tre metri dal confine. Anche gli alberi a fusto non alto devono essere collocati a una distanza non inferiore ai tre metri dal confine. Mentre, per gli arbusti, le siepi, le rampicanti o piante da frutto, la distanza minima deve essere di mezzo metro, se la loro altezza massima non supera i due metri e mezzo.
Le distanze, però, non si devono rispettare se, sul confine, esiste un muro divisorio, purché le piante non superino l’altezza stessa del muro. Ma se la pianta si protende verso la casa accanto, creando problemi? Ai vicini è consentito reclamare e costringere il proprietario al taglio dei rami in eccesso, e può anche il vicino stesso tagliare i rami entrati nella sua proprietà.
Se i frutti dell’albero cadono nella casa accanto, quei frutti diventano di proprietà del fondo in cui sono caduti. Chi subisce l’invasione ha tutto il diritto di tagliare i rami invasivi e di far tagliare la pianta invadente, ma non solo, perché persino può costringere il proprietario alla rimozione stessa della pianta.