Alessandra Korap Munduruku: scopriamo chi è l’attivista e per quale motivo è stata premiata con questo ambito riconoscimento dedicato alla salvaguardia del pianeta
L’impegno, il coraggio, la caparbia ed i buoni risultati. Sono questi alcuni dei motivi per i quali, ogni anno, persone normali ma straordinarie per le battaglie che hanno intrapreso, vengono premiati con il Goldman Environmental Prize, conosciuto più comunemente come il Nobel per l’ambiente. Un premio dedicato ai “combattenti per l’ambiente” come Richard Goldman, filantropo e fondatore del Prize, definisce le persone che decide di premiare.
Un riconoscimento a “persone di origini ordinarie che fanno cose straordinarie per salvare la nostra Terra” si legge nella mission del Nobel verde dedicato a chi ha combattuto a tutti i costi per proteggere la natura. Sei quest’anno i nomi insigniti di questo alto riconoscimento. Tra questi anche una donna, Alessandra Korap Munduruku che in Amazzonia ha fatto vincere i valori green e la salvaguardia del pianeta. Vediamo qual è stata la sua impresa che le è valso questo riconoscimento.
Alessandra Korap Munduruku, chi è l’attivista da Nobel
Alessandra Korap Munduruku è un’attivista che nell’Amazzonia brasiliana si è scontrata con una grande multinazionale per proteggere le comunità locali. 38 anni, membro del gruppo indigeno Munduruku di Sawré Muybu, Alessandra è presidente dell’Associazione indigena Pariri, la prima donna a ricoprire questo ruolo. Ha cercato in tutti i modi di proteggere quello che è uno scrigno di biodiversità nel cuore della foresta.
È stata lei a guidare un vero e proprio movimento di opposizione, capeggiando le comunità locali, per fermare i piani di una multinazionale inglese che in Brasile aveva intenzione di intensificare lo scavo minerario. In programma c’erano diverse missioni esplorative che avrebbero messo a rischio la foresta pluviale. L’impegno dell’attivista è stato così grande, anche grazie al coinvolgimento dei locali, che la società inglese ha deciso di fare dietrofront ritirando ben 27 domande di esplorazione e ricerca mineraria nei territori indigeni che erano state già approvate. Tra questi anche la zona di Sawré Muybu, tra le più ricche di minerali.
Una vittoria incredibile per la quale l’attivista ha ricevuto il Nobel per l’ambiente. Proprio lei con la sua tenacia e determinazione, ma anche con spirito di coinvolgimento, ha fatto in modo che la causa verde accomunasse tutti difendendo la foresta pluviale brasiliana da un intervento invasivo, che avrebbe minato la biodiversità del luogo e assorbito una grande quantità di carbonio.