Inquinamento marino, un robot pulitore potrebbe salvare i fondali

Inquinamento: dall’atmosfera alle quello marino. Un declino senza sosta che non giova a nessuno e sembra non dare speranze 

l nostro ecosistema ridotto all'osso dall'inquinamento
Inquinamento – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Il nostro pianeta, come ben sappiamo, si trova ad un passo dal “collasso”. Anno dopo anno stiamo assistendo alle conseguenze dei visibili danni permanenti per mano dell’uomo. Probabilmente negli anni dell’industrializzazione, nessuno si è mai chiesto se quello che stava accadendo potesse avere, in futuro, risvolti negativi sull’ambiente, o forse qualcuno lo immaginava ma si trattava di un futuro troppo lontano. Ebbene, quel futuro così lontano è arrivato, preciso come un orologio Svizzero, come si usa dire. Una situazione davvero al limite che preoccupa non poco. Se ci fermiamo un attimo a riflettere, i danni che h subito il nostro pianeta sono davvero importanti e non ricadono solo su di esso ma anche su di noi.

Ciò vuol dire che a “pagare” non è solo la natura, ma anche le aziende agricole e quelle dedite alla coltivazione di animali, senza considerare quello che l’essere umano, in prima persona, sta pagando in malattie che ancora oggi non trovano una cura certa e risolutiva. Se queste vi possono sembrare solo parole, proveremo a spiegarvi, brevemente, la situazione, dati alla mano. Non si tratta di belle notizie, tantomeno rassicuranti per noi, per l’ecosistema e per il futuro di entrambi. In primo luogo, occupiamoci dei dati che riguardano le ripercussioni di questi danni sull’uomo. Occorre precisare che, l’inquinamento atmosferico, potenzialmente è quello più dannoso per gli esseri umani.

Inquinamento dell’aria: il più dannoso per l’uomo

l'inquinamento peggiore per l'uomo è quello atmosferico
Aria e acqua – inquinamento – Pixabay – OrizzontEnergia.it

L’aria che respiriamo è sempre più inquinata, complici l’utilizzo eccessivo delle automobili. Negli anni abbiamo assistito a disastri ambientali che hanno coinvolto fabbriche, le ripercussioni si sono avute anche sulla salute degli uomini. L’OMS, ha dichiarato che, solo nell’anno 2012, i decessi derivanti dalle conseguenze di questi disastri sono stati circa 7 milioni. Un numero sempre più in crescita nel corso degli anni. Anche EEA diffonde gli ultimi dati inerenti alla qualità dell’aria e non sembrano essere rassicuranti. I cambiamenti climatici, dei quali oramai sentiamo parlare spesso, rappresentano un altro effetto, ovviamente negativo, sulle barbarie effettuate nei confronti del nostro pianeta. Quando parliamo di inquinamento, comunque, non possiamo soffermarci solo su quello atmosferico.

Altra “forma”, grave ed importante di inquinamento è quella che interessa il mare, l’ecosistema marino. Non possiamo sottovalutare i danni a cui sono stati esposti i nostri mari e gli abitanti di esso, sia flora che fauna. Non possiamo non considerare tutte le specie estinte e quelle che ancora oggi rischiano l’estinzione. Si tratta di creature che sono indispensabili per mantenere in perfetto equilibrio l’ecosistema marino. Questo vuol dire che, se essi iniziano ad estinguersi , l’ecosistema marino subirà un crollo irreversibile e sarà difficile, se non addirittura impossibile poter ripristinare tale equilibrio. Anche questa forma di inquinamento sembra sempre una cosa che non riguarda noi: questo è sbagliatissimo.

Inquinamento dell’acqua: un bene prezioso sempre più a rischio 

l'inquinamento dell'acqua: il rischio per una fonte essenziale per la vita
Plastica in mare – Rifiuti – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Senza considerare che l’acqua è un bene prezioso ed indispensabile per la vita, sia per gli uomini, per gli animali ed anche per le piante. Infatti, l’acqua, una volta subito un danneggiamento, non può essere più utile per alcun tipo di vita. L’inquinamento marino è causato innanzitutto da tutti gli scarichi che vengono versati nelle acque, tuttavia può avere anche cause naturali. Queste ultime sono quelle causate da un contatto che avviene con la costa o con agenti contaminanti che sono presenti in natura. Spesso questo accade dopo la manifestazione di fenomeni naturali, quali le alluvioni o gli smottamenti. Proprio da questi fenomeni possono originarsi le contaminazioni delle acque.

L’inquinamento più importante ed estremamente dannoso è sicuramente quello creato dall’essere umano, attraverso lo scarico di sostanze altamente inquinanti e tossiche nelle acque. Tutto questo, produce, come abbiamo già detto, danni irreversibili all’ecosistema marino. Una strada, quella che abbiamo intrapreso da ormai moltissimi anni, che sembra essere senza ritorno o almeno con pochissime speranze di ripresa, di futuro. La scienza, i ricercatori, continuano a lavorare senza sosta alla ricerca di una soluzione adeguata, che possa salvare noi ed il pianeta. Le ultime buone notizie, in questo ambito, arrivano da Stoccarda. Scopriamo subito di che cosa si tratta.

L’importante invenzione per contrastare l’inquinamento marino

inquinamento marino. molte le specie che rischiano l'estinzione
Inquinamento – Pesce morto – Pixabay – OrizzontEnergia.it

I ricercatori del Max Plank Institute, appunto, di Stoccarda, hanno lavorato ad un progetto molto importante che ha portato alla creazione del primo robot in grado di ripulire il mare. Si tratta di un robot pulitore sottomarino. Le sue dimensioni sono piccole, più o meno raggiungono quelle di una mano adulta, ma il suo funzionamento potrebbe rappresentare un vero importante punto di svolta per quel che riguarda il problema dello smaltimento dei rifiuti marini. Strutturalmente, questo robot, è molto simile ad una medusa. E’ composto da parti morbide e dure che consentono di muoversi, inoltre la caratteristica di questo robot è quella che, nonostante si tratti di un oggetto elettronico, non teme l’invasione di acqua nel suo sistema.

Ciò avviene grazie all’utilizzo di attuatori elettroidraulici,  un alimentatore invece fornisce gli adeguati impulsi elettrici che permettono al robot di “catturare” i rifiuti marini. L’idea del robot è nata proprio osservando le meduse. Esse, infatti, quando nuotano verso l’alto sono in grado di intrappolare qualsiasi cosa, creando dei veri e propri vortici, anche di discreta potenza. Il robot funziona allo stesso modo. Un invenzione importante, come già abbiamo detto e significativa in termini di riduzione dell’inquinamento delle acque. Con il supporto degli studiosi ed il buon senso della popolazione mondiale si potrebbe pensare di raggiungere risultati sempre migliori.

Il robot-medusa: potrebbe essere la salvezza dell’ecosistema marino 
la fantastica invenzione che arriva da Stoccarda: il robot che pulisce il mare
Robot – Pulitore mare -Pixabay -OrizzontEnergia.it

Forse a questo punto, dopo tutto quello che è stato fatto, che sia stato consapevole o meno, tocca anche a noi cambiare delle piccole abitudini al fine di rimarginare questo enorme buco creato, per lo più, dalle mani, sempre più avide ed assetate di soldi e di potere dell’uomo. I rischi che corriamo oggi sono ingenti e on riguardano più un futuro così lontano. Il futuro che porta sull’orlo del precipizio è già qui. Ci tocca solo decidere da che parte stare e che direzione prendere. Basta davvero poco per poter avere un risultato che si muove in modo sempre migliore nel tempo. L’invenzione di questo piccolo, ma straordinario robot, potrebbe senza dubbio rappresentare un passo avanti, con il supporto della tecnologia e del progresso, per ricominciare a parlare di futuro.

Per vivere al meglio il nostro pianeta ed anche la nostra salute e quella della flora e della fauna marina, che sono altrettanto importanti. D’altra parte che cosa sarebbe la Terra senza tutto questo? E che cosa mai potremmo essere noi senza il supporto, essenziale e decisivo, della natura e di tutto quello che da essa deriva? Un passo importante, come abbiamo già detto in precedenza, sarebbe quello di introdurre “l’educazione ambientale” al fine di sensibilizzare le persone ed accompagnarle verso comportamenti che siano più rispettosi ed amorevoli verso il nostro ecosistema.