Un bruco velenosissimo potrebbe aiutare molte persone: lo studio

Il Doratifera vulnerans è un bruco velenoso, uno dei più letali al mondo, eppure potrebbe essere di aiuto per molte persone. Come mai?

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Il bruco della falena “portatore di ferite” (Wikipedia) – Orizzontenergia.it

Noto come “bruco della falena”, il Doratifera vulnerans, il cui significato è “portatore di ferite”, è uno dei bruchi più velenosi e letali al mondo. Il suo veleno, simile a quello degli scorpioni e di alcuni ragni, potrebbe essere inserito come sostanza in alcuni farmaci per l’uomo e per gli animali. La scoperta è incredibile e questo piccolo animale potrebbe fornire un grande aiuto per molti.

Appartenente alla famiglia delle Limacodidae, questa larva presenta un aspetto particolarissimo, con il corpo colorato, color ruggine, le zampette bianche, il busto centrale bianco, nero, rosso e giallo. Inoltre, alle estremità, presenta delle sporgenze rosse e spinose. La puntura di questo insetto è molto dolorosa, per via delle tossine. Non appena viene toccato, il bruco estende le spine, le quali si spezzano al contatto, liberando il veleno.

Il segreto nelle tossine del bruco velenoso: alcuni sono un aiuto per l’uomo

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Il bruco velenoso (Australian Geographic) – Orizzontenergia.it

I ricercatori hanno scoperto che, delle 151 diverse tossine presenti nel veleno del Doratifera vulnerans, alcune hanno proprietà medicinali. Queste, infatti, hanno la capacità di uccidere batteri patogeni e parassiti. Sono un valido aiuto per le loro proprietà antibiotiche, inoltre stimolano le attività antimicotiche e antitumorali.

Ci sono anche alcune tossine che agiscono direttamente sul sistema nervoso e possono comportare effetti benefici sull’epilessia. Questo bruco, che vive in Australia e nella Nuova Guinea, presenta un veleno molto complesso, diverso da quello presente in tanti altri animali velenosi.

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Doratifera vulnerans larva (iNaturalistAU) – Orizzontenergia.it

Il team di ricercatori dell’Institute of Molecular Bioscience dell’Università del Queensland, è al lavoro sull’isolamento delle tossine utili all’uomo. In particolare, gli studiosi si sono focalizzati sulla tossina cecropina. Si tratta di una molecola dalle grandi capacità antimicotiche, utile non solo agli umani, ma anche agli animali da allevamento, per contrastare i parassiti infestanti.

Altra proteina interessante è la DV33, capace di eliminare il parassita Haemonchus contortus, un verme che attacca i ruminanti, come pecore e capre, creando gravi danni agli allevamenti. Insomma, la sperimentazione procede, questo bruco, in un prossimo futuro, potrà essere un valido aiuto nel contrasto di molte patologie.

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