Nonostante le lotte per la salvaguardia di questi animali il loro utilizzo è ancora molto diffuso, gli effetti sulla loro salute sono devastanti!
In un mondo in cui la sensibilità verso il benessere degli animali e la tutela dell’ambiente sta crescendo sempre di più, rimangono comunque ancora alcune realtà che suscitano sgomento e indignazione e tra queste ne esiste una particolarmente drammatica che riguarda la condizione degli elefanti ridotti in schiavitù.
Questa pratica è ancora molto diffusa, soprattutto in alcuni paesi asiatici, con conseguenze fisiche e psicologiche sono spesso devastanti per questi enormi animali.
Gli elefanti sono animali maestosi e intelligenti nonché dotati di una straordinaria sensibilità emotiva e di una complessa struttura sociale che li renderebbe gli animali meno avvezzi ad essere utilizzati per svolgere lavori al fianco dell’uomo.
Tuttavia, in alcune parti del mondo, la loro forza e la loro imponenza sono state sfruttate da secoli, condannandoli a una vita di schiavitù e sofferenza.
Spesso impiegati in lavori pesanti come il trasporto di tronchi e merci, o costretti a intrattenere i turisti con spettacoli circensi e passeggiate a dorso d’elefante, questi animali subiscono maltrattamenti e privazioni che ne minano la salute mentale ma, molto visibilmente, anche quella fisica.
Una delle più evidenti conseguenze della schiavitù sugli elefanti è la deformazione della loro schiena, la colonna vertebrale di questi animali, infatti, non è progettata per sopportare il peso di strutture e persone per lunghi periodi di tempo e la pressione eccessiva sul dorso ne provoca lesioni ai dischi intervertebrali, deformazioni ossee e problemi muscolari, che possono degenerare in patologie croniche e invalidanti.
Oltre alle sofferenze fisiche, gli elefanti ridotti in schiavitù sono spesso vittime di stress e traumi psicologici inflitti fin da giovanissimi, quando vengono separati dalle loro famiglie e privati delle interazioni sociali tipiche della loro specie che spesso li inducono a comportamenti anomali e autolesionistici, sintomi di una profonda angoscia emotiva.
Le tecniche di addestramento, quasi sempre basate su punizioni e violenza, contribuiscono poi a instillare in loro paura e sottomissione, annullando il loro spirito e la loro dignità.
La crescente consapevolezza delle sofferenze degli elefanti in schiavitù ha portato a un movimento di protesta internazionale che chiede la fine dell’uso di questi animali per scopi ricreativi e lavorativi. Organizzazioni e attivisti si battono per la chiusura dei circhi e dei parchi che sfruttano gli elefanti e per la promozione del turismo responsabile e rispettoso del benessere animale.
Nonostante questo però sono ancora tantissimi gli elefanti che sono costretti a subire maltrattamenti tutti i giorni, per aiutarli l’unico mezzo è quello di non incentivare questo comportamento, evitando di prendere parte a spettacoli o quanto altro che comprenda l’utilizzo di questi fantastici animali che meritano di vivere la vita che la natura ha scelto per loro.